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L’AVVOCATO MARTINELLI, DIFENSORE DI ANGELO MALERBA, SCRIVE AL NOSTRO DIRETTORE

“CONOSCENDO LA SUA ONESTÀ INTELLETTUALE AFFIDO A LEI, A NOME DEL SIGNOR MALERBA, LA PUBBLICAZIONE DELLA SMENTITA” 

Buona sera Direttore, 
Leggo su La Stampa di oggi, un articolo, intitolato “Ora l‘avvocato di Malerba accusa di falso i magistrati“, con il quale viene ribaltato il senso di quanto ho riferito ieri in un’intervista rilasciata sul caso Malerba.
Come avrà notato già dal titolo, l’impressione che si ricava è che il Signor Malerba cerchi di sottrarsi a coloro da cui è accusato, ricorrendo a ogni genere di scusa inventata dal suo difensore.
E non è così, perché il suo difensore non è abituato a dire cose che non può provare. 
Devo confessare che non sono né sorpreso né risentito.
Da quando Angelo Malerba è stato arrestato mi sono visto attribuire qualunque tipo di affermazione sul suo conto. Ma posso capirlo. Chi scrive deve pur fare i conti con la linea editoriale del proprio editore.
Conoscendo la Sua onestà intellettuale affido a Lei, a nome del Signor Malerba, la pubblicazione della smentita, anche perché la testata interessata, quand’anche decidesse di pubblicarla, non lo farebbe prima di una decina di giorni; quindi inutilmente.
Illustro, una volta per tutte, ciò che Angelo Malerba ha da dire sulla vicenda, facendo presente – non tanto a Lei, quanto ai Suoi colleghi che insistono a tentare di insinuare la convinzione della sua colpevolezza (lui che da capogruppo del movimento 5 stelle pretendeva di fare il moralizzatore) – che un avvocato più o meno serio afferma soltanto quello che risulta dagli atti di cui dispone.
Perché il resto è aria fritta.
Malerba non ha rubato nulla.
Dati alla mano, l’unico che si è portato a casa cento euro, infatti, è il Signor Nuccio Aurelio, presunta persona offesa dal reato, il quale, come ha riferito il M.llo Danti in udienza, non sapeva quanti soldi aveva nel porta soldi né prima, né addirittura – dopo l’asserito furto.
Il quale, nonostante ciò, ha firmato una querela per furto; e così ha ottenuto la consegna dei soldi che i carabinieri avevano prelevato dalle tasche di Malerba.
In un “verbale di restituzione” allegato agli atti, quasi umoristico, il Signor Nuccio dichiara persino di riconoscere con certezza, come sue, le banconote che gli vengono consegnate (che però neppure sapeva di avere).
Comiche a parte, qualunque persona di media intelligenza capisce che se non risulta sottratto nulla, significa che non vi è stato alcun furto.
Questi sono i fatti.
Volendo però andare oltre, si può anche parlare dei cinque fotogrammi – anch‘essi agli atti – che i carabinieri avrebbero estratto da un video e dai quali si dovrebbe trarre conferma dell‘azione furtiva.
Chi li ha visti (tutti gli interessati possono farlo) sa che ritraggono Malerba in posizioni normalissime per chi si trova nello spogliatoio di una palestra
Posizioni a cui, ovviamente, ciascuno potrebbe dare il significato che crede.
In uno di essi, ad esempio, si  vede Malerba, da solo e completamente vestito (compreso il cappello), con una mano nella tasca interna del giubbotto.
Nessuno può sapere se vi stia mettendo dentro un pugnale o se ne stia tirando fuori un Rosario, ma i carabinieri, sotto ad essa, scrivono che sta occultando il denaro rubato.
Quale denaro, quello che il Signor Nuccio non sapeva di avere?
Se poi si osservano con la lente di ingrandimento quei fotogrammi, si può leggere l’orario in cui sarebbero stati effettuati, che smentisce da solo la ricostruzione dei fatti riportata nel verbale di arresto.
I carabinieri, ad esempio, dicono di aver assistito al furto, in caserma, alle 8,37, di aver raggiunto la palestra Pianeta Sport in 7 minuti (quindi alle 8,44) di aver subito raggiunto Malerba mentre era intento a svolgere esercizi ginnici e di essersi subito recati con lui (presumibilmente in tenuta ginnica) nello spogliatoio, dove sarebbe poi sopraggiunto il presunto derubato e dove egli avrebbe infine tentato con abile mossa, in loro presenza, di nascondere i soldi sottratti dall’armadietto.
Uno dei fotogrammi allegati, però, mostra che alle 8:59:50, quindi alle 9, Malerba è da solo nello spogliatoio, vestito di tutto punto, persino con il cappello.
E allora dove sono i carabinieri che lo avrebbero ricondotto nello spogliatoio?
E il Nuccio? Non era arrivato anche lui?
E comunque, se il “furto” è avvenuto alle 8,37 e Malerba, alle 9 non è ancora stato arrestato – perché è lì, tranquillo, da solo e vestito di tutto punto – dov’è la “flagranza di reato”  che ne avrebbe giustificato l‘arresto ?
E si può andare anche oltre.
Ad esempio, grazie ad uno dei video realizzati in collaborazione con la Security & Investigation si può assistere ad un mio colloquio con il responsabile di Pianeta Sport, il quale, addirittura, riferisce di aver pensato di querelarmi per diffamazione, perché avrei affermato che nella sua palestra, dall’inizio dell’anno, sarebbero stati compiuti moltissimi furti.  Mentre invece ne sono avvenuti due, o al massimo tre.
I titolari di Pianeta Sport non sanno però che non sono stato io, ma i carabinieri nel loro verbale di arresto a sostenere che nella palestra, dall’inizio dell’anno, sarebbero stati consumati innumerevoli furti, la maggior parte dei quali neppure denunciati.
Chi ha ragione quindi? Chi ha commesso una simulazione di reato?
In un altro video, sempre girato nei locali di Pianeta Sport, i titolari mostrano come le serrature degli armadietti dello spogliatoio (nel quale circolano, mediamente, duecento persone al giorno) possano essere aperte – anche se chiuse – senza subire alcun danno.
Secondo il titolare è da presumere addirittura che il ripostiglio (da cui sarebbe stato sottratto il denaro) sia stato subito utilizzato da qualche altro cliente.
A ben vedere anche Nuccio Aurelio, nella sua querela, afferma che il lucchetto da lui apposto  alla maniglia non è stato forzato.
Dunque, se anche per ipotesi fosse stato commesso un furto, non avrebbe potuto sussistere l’aggravante della “violenza sulla cosa” e quindi non avrebbe potuto essere eseguito alcun arresto, dato che la querela del Nuccio è stata sporta un‘ora dopo l‘arresto.
Il Signor Malerba non va oltre perché ritiene che questo basti, ai Suoi lettori, per comprendere come stanno le cose. 
Nel quadro indiziario che è stato presentato contro di lui si è sentito attribuire grande e lucida capacità criminale.
Forse è per questo che all’udienza di convalida dell’arresto (per un asserito furto di 100 euro) sono intervenuti addirittura due pubblici ministeri, mentre al contempo, al piano superiore del Tribunale, il GIP disponeva l‘archiviazione per un furto di 82,88 euro commesso all‘Esselunga, ritenendolo fatto di modesta entità a norma dell‘art. 133 bis c.p..  
Ora il Signor Malerba si chiede se in questa vicenda non emergerà davvero la prova di una eccellente “capacità criminale”, ma a carico di qualcun altro.

Avvocato Massimo Martinelli

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