Press "Enter" to skip to content

I Grigi e il compromesso storico di Enea Benedetto

Alessandria (Jimmy Barco) – Ieri mattina al Mocca è andata in scena la prima conferenza stampa dei nuovi proprietari dell’Alessandria Calcio. Ha parlato solo Enea Benedetto, il Presidente. Oltre alla solita fuffa, sarebbe stato utile che ci avesse svelato un abbozzo di piano industriale, niente. Tartufon: identico l’idioma usato dal nuovo presidente con tanto di Marsigliese – composta dal vercellese Viotti, ma i galletti non lo sanno – al protagonista d’una nota reclame televisiva d’un pasticcino, in realtà era di colore, Enea invece inoppugnabilmente nordico, ma a certe cose non badiamo. Passiamo a chi e con quali motivazioni, da lunedi a oggi, si sono riposizionati fra i protagonisti del dossier Alessandria Calcio. Un dossier elaborato in un anno che poggiava su due balle colossali: la prima, una incombente crisi societaria con annessa salvezza operata dalla politica, dai tifosi e da certa classe dirigente (leggi studi professionali e figure politiche apicali) della città, seguendo lo schema consolidato secondo il quale i gli stessi piromani diventano pompieri; la seconda è stata quella con la quale è stato fatto credere a tutti che fosse auspicabile un ingresso di tifosi nella proprietà dei Grigi per costituire un controllo “dal basso”. Ipotesi suggestiva ma non praticabile, perché trattasi di operazione non ammessa dalla normativa vigente. Non a caso esiste un disegno di legge, a firma dell’Onorevole Molinari, tendente a superare il vulnus: se e quando tale legge modificherà l’attuale Noif (Norme Organizzative Interne della Figc) e sarà votata e accolta da Fgci e Leghe, l’operazione sarà legittima. Domanda: ma l’Onorevole Riccardo Molinari ha informato il suo segretario cittadino del disegno di legge a sua firma? L’ineffabile stampa mandrogna ha quindi pubblicizzato un’operazione illegittima e con lei tutti coloro che l’hanno proposta, elaborata, condivisa, apprezzata, divulgata e incoraggiata attraverso convegni, inaugurazioni, sedute collettive aperte e interviste. Adesso un unicum nel calcio professionistico nazionale: la nostra piazza, coi media locali “a tenere il sacco”, hanno cacciato un Presidente che in 10 anni ha vinto più di qualunque altro nel dopoguerra, ha investito tanto e sempre onorato gli impegni assunti, costringendolo di fatto a cedere di corsa la società ai primi (anzi ai secondi, ricordate Lamanna?) che si sono materializzati. E da lunedi scorso tutti a prendere le distanze dai nuovi arrivati: il Sindaco, tutti i professionisti che si sono calati nell’impresa, tifosi e media. Iniziativa i cui attori hanno persino sancito un compromesso storico fra forze politiche opposte (dai progressisti, alla Lega e ai 5 Stelle, con una spruzzatina di Forza Italia attraverso l’avvocato La Rosa il quale, in altre faccende affaccendato, ha declinato un futuro incarico da Direttore Generale). Ma la palma del “migliore in campo”, quanto a capriole, va ai Supporters ’99, guidato con piglio celoduresco dal loro leader nonchè Segretario Cittadino della Lega, politico di rango e ultras. Da oltre un anno questi qua si sono distinti per l’opera di sputtanamento personale, familiare e calcistico nei confronti di Patron Di Masi, con modalità che fanno inorridire, senza che la stampa – ineffabile testimone – ne sottolineasse i modi per lo meno ingrati e offensivi. Alcuni, fra i tifosi, hanno poi sposato preventivamente l’arrivo di Enea 6 C. sui social al grido: “Chiunque meglio di Di Masi”. Il signor Chiunque è arrivato (da mesi se ne parlava) ma ora non va bene neanche lui: sarà meglio che gli iscritti a questo club pensino loro a individuare le persone giuste. E sì che Benedetto era stato stoppato per la gestione del Novara qualche mese fa proprio dal Sindaco Canelli della Lega: una telefonata preventiva no? Del loro leader a un autorevole compagno di partito. Comunque se le cose dovessero volgere al peggio il colpevole è già stato individuato. Il convitato di pietra nella fattispecie sarà Di Masi (chi se no?), reo di aver ceduto la squadra a personaggi discutibili. Dopo averci spiegato che una società professionistica si regge anche coi soldi degli sponsor (ci voleva un Premio Nobel dell’Economia per capirlo?), per “Ideale Grigio” è giunto il suo momento. Dato che tal Laudicino, Direttore Marketing in pectore in “Quota Associazione”, ha avuto più spazio sui media in un mese che Borio, l’ex (?) Direttore Commerciale in 10 anni, ipotizziamo che il traguardo sia a un passo. Caro Presidente dottor Gastini, assieme al dottor Cazzulo e a tutto l’Ordine dei Commercialisti, ora che hai messo “il cappello” su questa coraggiosa iniziativa facci sognare. Alcuni dati però vanno analizzati, visto che nessuno finora l’ha fatto. Dopo 47 siamo saliti in B e sono stati sottoscritti 950 abbonamenti annuali con una media spettatori per le 19 partite al Mocca di circa 2600 presenze: roba miserrima. Al contrario gli imprenditori alessandrini hanno sposato anche finanziariamente in modo adeguato la causa Grigia. E da quei dati bisogna ripartire: quindi vai “Ideale Grigio”, e pure tu, Laudicino dal cuore Grigio: siete tutti noi, il vostro momento è arrivato. E non veniteci a dire che, dopo aver riempito in 3 mesi di parole l’equivalente di un tomo dell’Enciclopedia Britannica, al momento non riuscireste a organizzare nemmeno una sessione d’un Centro Estivo per intrattenere i ragazzi a casa da scuola.
Per la carità.

Comments are closed.