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Lo storico alessandrino Canestri al salone del libro con “Il Tragico Mosaico”

Torino – Il giorno 19 maggio 2023 al Salone Internazionale del Libro di Torino è stato presentato il libro “Jugoslavia: il Tragico Mosaico” scritto dall’alessandrino Graziano Canestri, editore Echos Edizioni. Canestri attualmente lavora come addetto al controllo qualità in un’importante azienda alessandrina e, da parecchi anni appassionato di storia e cultura dei Balcani, ha deciso di scrivere un libro frutto delle sue esperienze in quei territori, per raccontare fatti e avvenimenti che hanno condizionato negli anni lo sviluppo di questa particolare area geografica. Di fatto la Jugoslavia è nata nel 1918 dalla dissoluzione della monarchia asburgica e le grandi potenze occidentali ne avevano favorito la costituzione per creare nei Balcani un’area di stabilità e costruirvi un cordone sanitario contro l’espansionismo tedesco e sovietico.
Però si sono sottovalutate le diversità storiche, politiche e culturali dei popoli che venivano inseriti nel nuovo Stato, nella certezza che i serbi nella loro forza numerica e militare sarebbero stati in grado di unificarli ben presto in una realtà omogenea, ma ciò non è stato possibile per il rifiuto dei croati e degli sloveni di rinunciare alla propria identità etnica.
La Jugoslavia si è sempre rivelata uno Stato fragile, segnata da fasi di autentica convivenza tra i suoi diversi popoli e fasi di intolleranza nazionalistica in un contesto internazionale che ha spinto ora nell’una, ora nell’altra direzione.
È innegabile che la Jugoslavia debba la sua nascita ad un decisivo impegno internazionale alla fine della Prima Guerra Mondiale. È altrettanto vero che i fattori internazionali hanno contribuito in modo significativo alla sua dissoluzione.
Con la disintegrazione della Jugoslavia sono venuti meno gli equilibri geopolitici che erano stati alla base della sua nascita dopo la Prima Guerra Mondiale e che erano stati confermati alla fine della Seconda G.M.
Le fragili istituzioni federali non sono state in grado di gestire la crisi politica innescata dalla caduta del Muro di Berlino ad impedire che la disintegrazione del Paese avesse caratteri di tragicità arrivando fino alla guerra civile.
Il fatto che Tito sia riuscito a garantire l’unità del Paese, grazie soprattutto alla politica del partito unico, ha suscitato parecchie domande sul rapporto fra Jugoslavia e democrazia.
Secondo alcuni analisti la Jugoslavia poteva esistere solo negando la democrazia, mentre altri ritengono che sia finita perché non è mai stata democratica nel senso puro del termine.
L’inizio dell’ultimo decennio del XX secolo é stato un periodo di profondi mutamenti strategici e ideologici.
Nel giro di qualche anno il crollo del “Muro di Berlino” la “Guerra nel Golfo” e la dissoluzione jugoslava hanno creato soltanto un quadro politico completamente nuovo.
La scomparsa sanguinosa della Jugoslavia ha provocato una vera rivoluzione nella visione della storia e dell’attualità dello spazio jugoslavo. Le condizioni tragiche e drammatiche della scomparsa della Jugoslavia, la nascita degli stati nazionali sorti sulle sue rovine e soprattutto la sofferenza delle popolazioni civili hanno suscitato un interesse tale da far uscire la storia e l’attualità jugoslava dal mondo intellettuale e mediatico internazionale.
La dissoluzione della Jugoslavia ha suscitato l’interesse di una generazione di ricercatori per gli studi dell’area jugoslava creando Associazioni in tutta Europa per gli studi balcanici.
L’ottica di questa generazione di studiosi era concentrata sul lavoro negli archivi della ex-Jugoslavia, sulla padronanza delle lingue dell’area jugoslava.
Nel novembre del 1989 la caduta del muro di Berlino ha segnato la fine dei regimi comunisti e così ha avviato un rapido processo di riunificazione della Germania e dall’altro quello di una disgregazione di alcuni stati dell’Europa Orientale, dalla Jugoslavia, all’Unione Sovietica e alla Cecoslovacchia. Questo processo a oggi non sembra del tutto concluso se si pensa alle tensioni che percorrono attualmente l’Ucraina, la Moldova, la Russia oppure le difficoltà esistenti tra le diverse parti della Bosnia Erzegovina.
Eppure gli spazi ex-jugoslavo sono sempre particolarmente degni di attenzione perché continuano ad essere un crogiolo di esperienze per il nazionalismo esasperato che continua a dettare le scelte dei locali governanti in politica estera ed interna, per le difficoltà che incontra il funzionamento di una reale democrazia rappresentativa, non solo per la presenza di un aggressivo nazionalismo etnico, ma altresì per il peso dell’economia che stenta a decollare.
I giorni 8 giugno 2023 il libro sarà presentato a Torino, mentre i giorni 18 e 20 giugno ci sarà la presentazione in Alessandria. Chi fosse interessato all’acquisto del libro può collegarsi al sito www.echosprime.it, al costo di 14 euro. Per contatti con l’autore: grazianocanestri@gmail.com.

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