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DA CLAUDIO ZARRI – ALESSANDRIA

GIÙ LE MANI DALLA CITTADELLA!

Adesso che arriva una barca di soldi, i nostri amministratori e chi li manovra si buttano voraci e, al solito, incompetenti, sulla Cittadella sabauda. È bastato qualche giorno dalla notizia che ci sono i fondi per salvare questa magnifica struttura, che sono sbocciate tante proposte di un riutilizzo (non di un recupero: sarebbe pretendere troppo). Dunque: centro commerciale, mercatini,  università, invenzione di una specie di Medioevo in base a quanto sappiamo dell’antico Borgoglio (di cui però non ci è noto niente, salvo qualche incisione di fantasia e cartografia degli ultimi secoli). Lì, visto che lo spazio non manca, si possono aprire vari laboratori di artigianato; il problema sarà solo quello di trovare gli artigiani. E magari si faranno sentire anche i pacifisti, con qualche strampalato progetto di museo della pace (questa l’abbiamo già sentita). Bisogna dire che certa gente ha una fantasia davvero sfrenata; peccato che in città conti qualcosa e riesca a trovare del consenso. Dato il quadro sconfortante, diventa quasi un’eresia pensare di fare della Cittadella un museo di storia militare, che darebbe un po’ di lustro alla città e salverebbe dal degrado e da un utilizzo improprio (per non dire idiota) un insieme architettonico che non trova riscontro in altre parti d’Europa. E dire che all’estero strutture militari dismesse sono state salvate e aperte al pubblico come musei, utili agli studiosi, agli studenti e al pubblico in generale. Lo spazio, ripeto, in Cittadella non manca: poderosi edifici, strade, una piazza centrale più grande di piazza della Libertà, bastioni e fossati dove possono trovare posto carrarmati, autoblinde, artiglieria di ogni epoca, eccetera. La nostra fortezza  potrebbe diventare un libro aperto sulla storia che è, non si dimentichi, anche una storia di guerre. Finora che cosa è stato fatto in Cittadella? Incontri musicali, gare motociclistiche, birra, bici e altre cose che con una struttura militare non c’entrano per nulla, senza che un euro sia servito a riparare i vetri rotti alle finestre, a mettere a posto o sostituire qualche tegola, a eliminare le piante infestanti. Abbiamo ora un’inedita opportunità di salvare questa magnifica fortezza. Ne hanno parlato qui con competenza e sensibilità Guenna e Manzone, e da anni ne fa una battaglia l’Associazione Cittadella 1728. Ma si tratta di una lotta impari: qualunque progetto verrà fuori, esternazione cerebrale di architetti disoccupati o soggetti a partita IVA, sarà di sicuro una ghiotta opportunità per mettere mano al grasso bottino da parte di pescecani e di pesciolini parassiti.
E chi ci rimetterà potrà essere solo Alessandria.

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