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Gli immigrati a Novi sono completamente integrati: lavorano, hanno famiglia e figli, ma Muliere non lo sa

Novi Ligure (Franco Traverso) – I trinariciuti non fanno neppure ridere, ma solo danni. Ed è sintomatico il fatto che il sindaco Rocchino Muliere (uno che non ha mai lavorato come tutti i suoi compagni, ad eccezione di Robbiano che ha fatto il ferroviere per qualche anno, cioè non ha mai lavorato neanche lui, per poi mettersi in aspettativa e darsi alla politica) non conoscendo la realtà della città dove vive, essendo sempre barricato nell’appartamento principesco (un po’ pacchiano) che ha comprato con lo stipendio e la liquidazione percepiti da consigliere regionale (cioè coi nostri soldi), non si rende conto della realtà. Non si rende conto per esempio che a Novi gli immigrati, circa 900, sono tutti dignitosamente sistemati, hanno messo su famiglia, hanno fatto figli che vanno a scuola e sono i primi della classe, mentre loro lavorano e guadagnano bene. Mi si dice anche che votano in gran parte Lega. Niente, la prima uscita pubblica del povero Muliere è stata l’occasione per annunciare – udite, udite! – che lo sportello immigrati sarà ripristinato: “Vogliamo riattivare lo sportello ampliandone il servizio”, della serie: gli immigrati stanno bene, i novesi muoiono di fame e lo apriamo per loro. Mezzo secolo fa si chiamava ECA (Ente comunale assistenza). Infatti per “Rocchino il lucano”, lo sportello dovrà essere punto di riferimento di tutti i cittadini. Per questo, responsabile del servizio dovrebbe essere un novese (a trovarlo), ma ha nominato responsabile del servizio una marocchina di nome Rachida Hasbane assessore alle politiche sociali, per vent’anni mediatrice culturale. È del tutto evidente che se, come prima uscita ufficiale dopo l’elezione, ha tirato fuori lo sportello immigrati il “sindachetto tutta barba” ha finito gli argomenti ancor prima di cominciare. Ma la farsa dei trinariciuti novesi è continuata martedì sera all’assemblea pubblica sul parco Castello di Novi che si è tenuta al Museo dei Campionissimi presenti circa 200 novesi, dove è venuto fuori che per sistemare un parco di circa un ettaro sono stati ingaggiati 40 professionisti per una spesa di mezzo milione di euro. È chiaro che i presenti si sono incazzati come bestie ed è scoppiata la bagarre. Hanno fatto presente al “sindachetto di Potenza” (manco lui è di Novi) che sarebbe stato possibile risparmiare tutti quei soldi – che non sono suoi ma dei cittadini – affidando il progetto ai numerosi architetti che lavorano (si fa per dire) in Comune (a patto cha sappiano fare qualcosa dato che a Novi in Comune da 80 anni si è sempre fatta una selezione al contrario) realizzandolo a costo zero. Quindi c’è stato il solito bla bla bla dei politici che hanno addormentato la sala…, poi tutti a casa.
Questa è Novi.

Foto tratta da La Stampa

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