Press "Enter" to skip to content

Il Sindaco di Novi si astiene (?)

di Andrea Guenna – Al di là delle beghe da cortile già scoppiate all’interno della maggioranza di sinistra (forse è meglio scrivere “maggioranza sinistra”) in consiglio comunale, nell’ultima seduta (la seconda) del 10 luglio mi ha colpito un fatto anomalo e gravissimo: l’astensione del sindaco.
Ma come, il sindaco Rocchino Muliere si astiene? La massima autorità pubblico-amministrativa della città non si esprime in merito a sei importanti emendamenti, presentati dall’opposizione insieme al Movimento 5 Stelle?
Anche per questo motivo la sinistra novese appare già ridotta a pezzi con qualcuno del Pd che, quella stessa sera, ha votato addirittura contro le decisioni della maggioranza di cui fa parte.
Gli è che, con quegli emendamenti, la minoranza voleva solo ribadire il principio che le cariche non sono cumulabili: se uno è consigliere comunale non può essere contemporaneamente “Ad” d’una partecipata, ma non può neppure abbandonare il seggio ottenuto su mandato dei cittadini per finire nel Cda d’un Ente Comunale, con evidente vantaggio economico. Lo specifica, fra l’altro, la Legge Madia.
Ecco perché il consiglio comunale di lunedì sera, dopo l’esordio disastroso del primo consiglio della settimana precedente, è ripartito male con la discussione sugli indirizzi per la nomina e la designazione dei rappresentanti del Comune in Enti, Aziende e Istituzioni. Dibattito complicato per la maggioranza, con l’opposizione che argomentava in modo puntuale, mentre la delibera è stata illustrata – come se non bastasse – dal vice sindaco Tedeschi e non dal sindaco Muliere che ha la competenza alle partecipate.
Resta il fatto gravissimo e intollerabile che Muliere su questo punto s’è astenuto con un atteggiamento mai visto prima, in quanto un sindaco ha il dovere morale e politico di indicare la strada alla sua maggioranza che, invece, avanzerebbe come una covata di galline nell’aia. A questo proposito ricordo solo che al secondo comma dell’articolo 48 della Costituzione, circa il diritto-dovere di votare, si legge: “…Il suo esercizio è dovere civico”, il che sta a indicare che non è un obbligo sanzionabile ma non per questo meno cogente sul piano civile. A maggior ragione per il primo cittadino che deve amministrare con chiarezza e coerenza la sua città.
Sindaco Muliere, ancora una volta non ci siamo.

Foto Limonte

Comments are closed.