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Alessandria Calcio: a Vercellotti, e facce ride!

Questa è stata una settimana caratterizzata da un silenzio tonante a proposito dell’Alessandria Calcio. Unici sussulti un’intervista al Patron Grigio Enea di venerdì – che dice tutto e il suo contrario – e la mia intervista a Mario Somma. Intanto il finanziere francese Pedretti (con l’accento sulla i) ha dichiarato di voler mettere a disposizione del Sindaco le sue quote qualora sia utile per garantire una soluzione alla crisi societaria. Si tratta di un’opzione perfetta per Patrone Enea Benedetto per dimostrare al Sindaco e a tutta la città che esiste la possibilità di superare i problemi nati dalla sua “tragica solitudine”. Se Abonante e Pedretti (con l’accento sulla i) dovessero convincersi e il francese mollasse l’osso, cioè il suo 40%, potrebbe diventare il dominus della situazione con un partner sicuramente malleabile e uscirebbe dal giogo del diritto di prelazione che Pedretti può ancora esercitare. Ma per il presidente il tempo stringe: i soldi del “tesoretto” lasciato da Di Masi stanno per finire e tra poche settimane dovrà ricapitalizzare la società o con risorse proprie – impresa disperata – o grazie a nuovi sponsor. Nel caso in cui Enea non dovesse far fronte coi suoi soldi cosa potrebbe succedere? Smetterà di pagare i giocatori, i dipendenti e gli oneri previdenziali? Non manderà in trasferta la prima squadra e pure la formazione Primavera? Tutto in attesa che si organizzino quelle patetiche collette fra appassionati di cui ogni tanto ho sentito parlare nelle piazze in piena crisi. Penso che Enea e il DS Quistelli stiano tentando di trovare un po’ di soldi per prender tempo e restare quanto serve sulla tolda di comando. In tutto questo casino non è neppure certo che gli undici scesi in campo domenica scorsa contro la Samp siano gli stessi della prima di campionato. Io che sono un maligno scommetto che almeno quattro di loro se ne andranno entro il mese. La domanda è d’obbligo: chi saranno i sostituti. Potrebbero arrivare altri ragazzotti buoni a nulla ma capaci di tutto o calciatori bolliti. Qui da noi ormai in pochi scommetterebbero un cent sull’Alessandria Calcio. Lo dimostra il fatto che domenica scorsa in “Tribuna Vip” c’era una serie di facce sconosciute ma nessun mandrogno e persino il Sindaco s’era defilato. Ciliegina sulla torta – una torta rancida però – l’intervista di giovedì dal neo team manager mandrogno Stefano Vercellotti (nella foto) rilasciata a un quotidiano piemontese. Chi ha parlato con lui, chi l’ha scelto? Me lo chiedo perché, lette certe risposte durante l’intervista, è emerso uno strano quadro dell’interessato che si è vantato di aver concesso ai nostri calciatori di andare a colloquio con gli emissari dell’Associazione Calciatori e, testuale: “Non ho partecipato (all’incontro ndr) per consentire ai ragazzi di esprimersi liberamente”.
Ma va? Poi Vercellotti conclude: “E poi, se (i ragazzi ndr) avessero avuto qualche malumore da esternare, avrebbero potuto dare un segnale forte perdendo di larga misura con la Samp, invece il segnale ecc. ecc.”. Cioè dice che un calciatore, quando non è soddisfatto del trattamento che gli riserva la società, favorirebbe automaticamente la vittoria sul campo all’avversario? È un manicomio. Questo signore dovrebbe sapere che l’Alessandria di Veltroni nbel 2010 non pagava gli stipendi e i giocatori sono stati sfrattati dai loro alloggi, l’Alessandria è arrivata a un passo dalla B!
Questa mancanza di sensibilità professionale e cultura sportiva di un dirigente con un ruolo così delicato è intollerabile. Enea, se ti rimane un pizzico di amor proprio, scappa e sul carro mettici pure lui.

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