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Iren “pigliatutto” e il rompicapo della raccolta rifiuti ad Alessandria

Alessandria – Dopo la riunione a Palazzo Rosso di lunedì 21 agosto, tutto è stato rimandato all’assemblea dei trenta sindaci dei Comuni soci di Amag, la multiservizi controllata dal Comune di Alessandria. Il problema è che l’Autorithy della concorrenza e del mercato aveva dichiarato illegittima la proroga per diciotto mesi dell’affidamento senza gara d’appalto del servizio di raccolta rifiuti, alla stessa Amag Ambiente. Al di là delle molte ipotesi e scartando quelle impraticabili, il Gruppo Amag potrebbe indire una regolare gara d’appalto e sanare la situazione garantendo anche il coinvolgimento dell’azienda aggiudicataria con l’inserimento nel bando d’una quota di Amag. Tutto ciò senza dimenticare che il Consorzio deve uscire da Amag.

De profundis per la Smart City
Gli è che la richiesta dell’Antitrust affossa definitivamente la smart city in quanto per la dabbenaggine dei vertici del Consorzio rifiuti e di Amag si era messo in gara smart city il contratto di raccolta rifiuti senza avere la delega di stazione appaltante da parte del Consorzio stesso. Quindi giuridicamente il soggetto appaltante non era titolato a farlo. Ma sembra che qualcuno stia cercando di dimostrare che si possa proseguire senza gara, semplicemente aumentando la Tari per coprire l’inefficienza di Amag Ambiente. Le conseguenze – tutte negative – sarebbero: costo del personale alle stelle, eccessiva sindacalizzazione, assunzioni clientelari, età media dei dipendenti molto elevata per un lavoro usurante come quello della raccolta rifiuti.

Come al solito c’entra la politica
Ma c’è dell’altro in quanto l’Antitrust boccia implicitamente anche l’affidamento del contratto di raccolta con la Società del Comune di Valenza per gli altri Comuni del Consorzio e il tema – come al solito – si fa politico ed è quello di come non aumentare la Tari senza perdere il contratto a favore di Amag Ambiente con tutti i dipendenti in mezzo alla strada. Ma se per Valenza la situazione è del tutto analoga a quella di Alessandria, per Novi le nomine in Acos fatte in questi giorni dal Sindaco Rocchino Muliere sono tutte targate Iren. Così abbiamo: Iren in Amiu Genova (che è socia della nostra Aral) e Iren padrona di Alegas che comanda a Novi, per cui è sufficiente che il gruppo che rema contro al sindaco di Alessandria si allei con Iren e Abonante è fritto.

Iren pigliatutto e Abonante all’angolo
La combattiva e intelligente assessora Antonella Perrone, per evitare quello che appare a tutti gli effetti un colpo di mano, da mesi continua a richiedere a gran voce la gara pubblica, per cui se si riuscisse a convincere Valenza di non cedere ad Iren, ma di unirsi ad Alessandria per bandire una vera gara di cessione delle quote di proprietà (e non solo del contratto di raccolta rifiuti) della Società di Valenza e di Amag Ambiente, si potrebbe rompere l’accerchiamento Iren, magari cercando una sponda con A2A che ruota sulla vicina Lombardia: unica vera alternativa a Iren.

Acos di Novi commissariata da Iren
Le nomine sono state comunicate, come previsto dal regolamento, ai capigruppo consiliari e al presidente del consiglio comunale. Si tratta dei tre dirigenti per il CdA di Acos: Pallano e Giangoia col confermato Risso.

  • Valter Pallano, attualmente socio co-fondatore e amministratore delegato di F&P Energy services & management consulting, già dirigente di società del settore energia, tra cui Iren e Acos Spa;
  • Vittorio Risso, dal 1995 ad oggi dirigente di Acos e dal 2019 direttore del Gruppo;
  • Mariacristina Giangoia, consulente sales&marketing, precedentemente ha lavorato come direttore marketing in aziende a livello nazionale e internazionale.

I tre dirigenti scelti sono molto vicini a Iren. La riunione dell’assemblea Acos che sancirà le nomine e, probabilmente, sceglierà il nuovo amministratore delegato in sostituzione di Giorgio Pafumi (la decisione sarà del Cda) è fissata per il 31 agosto.

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