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La Sinistra Novese con Iren e D’Ascenzi si riprende l’Acos, che fa acqua da tutte le parti, alla faccia dei novesi

Novi Ligure (Franco Traverso) – Et voila, sono arrivate le truppe cammellate dei trinariciuti. C’era da aspettarselo conoscendo i soggetti. Per molti osservatori l’operazione che ha consentito a Iren (una ex cooperativa rossa di Reggio Emilia, oggi mascherata da Spa) di avere il controllo di Acos è dovuta all’incapacità politica del sindaco Rocchino Muliere – accerchiato da qualcuno dei suoi (di quelli che capiscono qualcosa) e da un’opposizione che lo marca stretto – di sciogliere i molti nodi della multiservizi novese che, è proprio il caso di dirlo, fa acqua (grama) da tutte le parti. Che le cose stiano peggiorando lo dimostra il fatto che la nuova dirigenza s’è presentata a un’assemblea che, pur essendo d’un ente pubblico come la multiservizi Acos, tecnicamente sarebbe privata (alla quale partecipano solo ed esclusivamente i soci), ancora prima di essere nominata: un fatto inaudito, al di fuori d’ogni regola e di ogni norma di contegno e buona educazione. La solita manifestazione di arroganza da bifolchi tipica di certi compagni novesi d’ogni tempo. A dimostrare che in Acos s’è tornati al “regime sovietico di Mauro D’Ascenzi” è la festa privata nella sede periferica della municipalizzata di proprietà di tutti quelli che pagano le bollette (della serie: quello che è mio è mio e quello che è tuo è sempre mio), ma spesso utilizzata da amici, parenti, figli, cugini, nipoti, generi e nuore – e chi più ne ha più ne metta – dei compagni, per le loro feste private, per cui non è difficile prevedere che torneranno presto anche le grigliate a base di “maialino e champagne” sui monti, laddove sgorgano le sorgenti dell’acqua che, attraverso tubi rotti e arrugginiti, arriva sporca nelle case dei novesi senza neppure essere disinfettata, come è successo di recente. In questo contesto è facile aspettarsi anche le strenne natalizie “gourmet” per gli amici e gli amici degli amici e per le vedove dei compagni defunti per cui si moltiplicheranno le serate d’intrattenimento per far guadagnare qualche spicciolo ai parenti musicanti, elargito a piene mani (tanto son soldi dei novesi) dal grande e inefficiente carrozzone Acos – uno stipendificio per ora con 400 dipendenti evidentemente in gran parte fannulloni e pieno di debiti – in sostanza eternamente targato Pd. Con Acos commissariata dal sodalizio politico Iren-D’Ascenzi, cioè dai soliti compagni, i dipendenti da 400 diventeranno 600, 1000, e chissà quanti ancora, per assunzioni di massa di parenti e simpatizzanti (se non sei simpatizzante lo diventi per mantenere il posto): l’elenco dei cognomi di gran parte di questi premurosi collaboratori (tra cui due consorti di altrettanti consiglieri comunali del Pd) non lascia molti dubbi in merito. Non è finita: per lo stipendificio del Pd attraverso il Comune e Acos, oltre a una serie di associazioni piene zeppe di compagni e foraggiate dal Comune (sempre coi soldi dei contribuenti novesi, della serie: quello che è mio è mio e quello che è tuo è mio) è trapelata l’indiscrezione che la notizia del cambio al vertice di Acos è stata diffusa da alcuni (di solito per una notizia loro si mobilitano in tre o quattro: uno sa leggere, l’altro sa scrivere, l’altro ancora sa battere a macchina e l’ultimo controlla) tra la moltitudine di “addetti alla comunicazione”: se ne contano almeno una quindicina, assunti in prima battuta per accompagnare i candidati per la città durante la campagna elettorale e ora per seguire il sindaco come paggetti, utilizzando con preoccupante disinvoltura le attrezzature tecniche e le auto del Comune, cioè, anche stavolta, dei cittadini novesi che pagano le tasse (della serie: quello che è mio è mio e quello che è tuo è mio). Tutto ciò per un’azienda pubblica dove l’agenzia pubblicitaria è da anni sempre e solo quella, di proprietà di chi per anni è stato l’amministratore delegato, recentemente rientrato in gioco – anche se non ufficialmente – grazie ai compagni di Iren.
Le nuove nomine riguardano Valter Pallano Presidente del CdA, Vittorio Natale Risso e Maria Cristina Giangoia membri del Cda, Elena D’Arrigo nel CdA di Acos in qualità di rappresentante designata dall’azionista Ireti (una controllata di Iren), Luca Bigiorno membro del CdA. I componenti del collegio sindacale sono: Paolo Sciabà (presidente), Pier Paola Caselli, Davide Piccioli, Paolo Macchi e Giovanna Leardi (sindaci effettivi). Le cariche rimarranno attive sino all’approvazione del bilancio 2025. Risso succede a Giorgio Pafumi come amministratore delegato del Gruppo Acos. I nuovi nominati sono tutti compagni di provata fede vicini al Pd e a Iren. Bel colpo ragazzi, come ai vecchi tempi, eh? Bandiera rossa trionferà? Chi lo sa!

Nella foto in alto (da sinistra per chi guarda): Pafumi, Giangola, Pallano, Laveroni.

Nelle foto in pagina:

  • i festeggiamenti per il compleanno della figlia di una dipendente di Acos e di un consigliere comunale che si sono tenuti nella baita di Acos a Bettole di Novi;
  • il barbecue in località Acquafredda che sarebbe di proprietà di Acos ma allegramente utilizzato da Mauro D’Ascenzi per le feste di intrattenimento coi suoi ospiti.

La vignetta è di Giovannino Guareschi alla quale è stato adattato il testo

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