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Ricoverata in codice rosso la mamma che ha difeso la figlia per strada e si è beccata un proiettile in una gamba

Asti – Verso le sette di giovedì sera Luana Palmesino, 50 anni, è a casa ma riceve una telefonata dalla figlia spaventata che le chiede aiuto temendo l’aggressione di un passante. La donna non esita un istante e si precipita in strada ad aiutare la figlia, di 17 anni. Luana Palmesino, fatti pochi isolati, arriva in via Garibaldi e si piazza davanti all’uomo intimandogli di lasciare stare sua figlia. Lui si gira, afferra una pistola e le spara alle gambe. Un colpo. Gambizzata in mezzo alla strada si accascia mentre la figlia riesce a rifugiarsi in un bar ristorante. L’aggressore fa perdere le proprie tracce. Luana Palmesino è stata ricoverata in codice rosso, ma non è in pericolo di vita. Sull’agguato indagano i Carabinieri coordinati dalla pm Laura Deodato. Particolare importante è che il marito della donna ferita è un muratore, Fabio Macario, coinvolto nell’inchiesta Barbarossa del 2018, sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta sulle colline tra Asti e Cuneo. Ritenuto estraneo all’organizzazione criminale, era finito nei guai con l’accusa di aver trasportato della droga dalla Calabria al Piemonte. Il carico, però, non era mai arrivato a destinazione perché nel corso del viaggio lui si era sbarazzato dello stupefacente. Il suo coinvolgimento era finito con un’assoluzione. L’aggressione dell’altra sera potrebbe avere a che fare con quella vicenda? Questa è una delle ipotesi al vaglio. Secondo la descrizione dei testimoni l’aggressore è un uomo alto, molto grosso, sulla cinquantina. Indossava jeans e maglietta. Aveva anche un paio di occhiali.

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