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Con un coltello da cucina, prima uccide in casa moglie e figlio, poi va alla casa di riposo, uccide la suocera e si toglie la vita

Alessandria – Stamane verso le dieci un ingegnere di 67 anni, Martino Benzi residente in Via Lombroso 6, come molte altre volte s’è recato alla casa di riposo delle suore di Madre Teresa Michel in Piazza Divina Provvidenza 10 per andare a trovare la suocera, Carla Schiffo di 78 anni. Stavolta non per portarle i saluti anche della moglie e del figlio, ma per ammazzarla. Infatti, una volta giunti insieme nel bel giardino della Rsa, ha estratto un rasoio e con un fendete l’ha uccisa per poi togliersi la vita sgozzandosi. I Carabinieri giunti sul posto hanno scoperto i due cadaveri ma hanno anche trovato un biglietto in tasca all’assassino dove c’era scritto che nella sua abitazione avrebbero scoperto altro. Gli uomini della Benemerita si sono recati a casa e, sfondata la porta, hanno visto, riversi in una pozza di sangue, i cadaveri della moglie, Monica Berta, impiegata di 55 anni, e del figlio Matteo, 17 anni, studente dell’Itis Alessandro Volta, presumibilmente uccisi nel sonno intorno alle sei con lo stesso coltello da cucina usato dal Benzi per compiere la strage. Dai primi accertamenti risulta che stamane i colleghi di Monica Berta, impiegata a Valenza, non vedendola arrivare sul posto di lavoro, hanno più volte provato a mettersi in contatto con lei ma, non riuscendo a raggiungerla, si sono insospettiti e hanno avvisato i Carabinieri. Complessa la personalità dell’assassino, che aveva un blog ed era un buon utilizzatore del Pc, per cui frequentava i social dove citava spesso il figlio compiacendosi della sua intelligenza e preparazione. Martino Benzi era un ingegnere libero professionista laureato al Politecnico di Torino in ingegneria idraulica, con una tesi in fluidodinamica. Iscritto nel registro degli ingegneri di Alessandria dal 2001, ha iniziato ad operare esclusivamente come libero professionista nel suo studio in Via Cesare Lombroso 6. Ha lasciato un biglietto annunciando ciò che avrebbe fatto. In casa sarebbero stati trovati alcuni scritti relativi alle sue intenzioni ma nulla che, secondo gli inquirenti, faccia capire con certezza il movente della strage. Anche per questo i Carabinieri dovranno probabilmente avvalersi della consulenza di un criminologo per sbrogliare la matassa d’un omicidio per certi versi incomprensibile.

Foto in alto tratta da Linkedin

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