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Anche Fabrizio Palenzona nel Cda del “Centro Studi Giuseppe Bono” di Genova

Genova – Il Centro di analisi e consulenza strategica sul mare “Associazione Giuseppe Bono” – che diventerà una Fondazione – istituito a Palazzo Tursi all’inizio dell’anno (nella foto sopra), che avrà sede nella Fabbrica delle idee progettata da Renzo Piano, (presto inizieranno i lavori per le fondazioni e l’intero corpo di fabbrica dovrebbe vedere la luce nel giro di due anni, cioè negli ultimi mesi del 2025) nei giorni scorsi ha definito la composizione del Cda. Presidente è Massimo Ponzellini (presidente onorario della Banca Europea per gli investimenti), presidente onorario il sindaco di Genova Marco Bucci. Nel Consiglio di Amministrazione compaiono, oltre a Emanuela e Nicola Bono – figli dell’ex amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono scomparso a novembre scorso, al quale è stato intitolato il centro – anche l’ammiraglio Sergio Biraghi, già capo di Stato maggiore della Marina Militare Italiana; Piero Gnudi (già presidente dell’Iri e attuale presidente di Nomisma), l’armatore Manfredi Lefebvre, Fabrizio Palenzona (CEO di Prelios – nella foto a destra), Fabrizio Palermo (CEO di Acea) e Pierfrancesco Vago (CEO di MSC Crociere). Nel cda anche Tonino Gozzi, Alessandro Salini, Flavio Siniscalchi e, come direttore generale, Bruno Dardani. L’associazione Giuseppe Bono ha sede a Genova e si propone con un identikit nuovo nel campo della ricerca marittima. L’obiettivo è fare di Genova il centro dove si discutono le tematiche del mare, facendo sistema in un mondo – dall’armamento ai cantieri, dal diporto al turismo e la pesca – che produce un quarto del Pil italiano e conta oltre 400 associazioni di varie categorie. Oggetto dell’attenzione non saranno infatti singole filiere del comparto mare ma l’intera galassia delle attività (pari a circa il 26 per cento del PIL nazionale) che dal turismo ai porti, dai cantieri alla pesca, dalla gestione delle coste alla difesa, sono riconducibili al fattore mare; il suo obiettivo non è quello di fotografare l’esistente bensì di cercare di tracciare in anticipo le linee guida delle trasformazioni in atto, specie nel Mediterraneo, fornendo al sistema Paese e alle imprese gli strumenti di conoscenza necessari per progredire e investire. A breve sarà completata anche la composizione del Comitato di indirizzo.

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