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Margherita Agnelli, figlia dell’Avvocato, ha denunciato in Procura la scomparsa dall’eredità di preziose tele

Torino – Non si ferma la contesa tra Margherita Agnelli (nella foto sopra) e la famiglia sul testamento dell’Avvocato Gianni scomparso vent’anni fa. La figlia Margherita denuncia la “scomparsa” dall’elenco dei beni di preziose tele (Monet, De Chirico, Gérôme, Balla), dipinti talmente preziosi che si sta mobilitando perfino il Ministero della Cultura per il loro recupero mentre le indagini sono partite dalla Procura di Milano. Si parla di oltre 600 pezzi per un valore complessivo di oltre trecento milioni di euro. Siamo all’ennesimo capitolo della lotta sull’eredità combattuta a colpi di carte bollate tra la figlia Margherita e i tre nipoti del patron della Fiat John, Lapo e Ginevra Elkann (nel fotomontaggio a lato) , figli dello scrittore Alain Elkann e della stessa Margherita Agnelli. Gli immobili in questione sono quelli di Torino e Roma: Villa Frescot, Villar Perosa e un grande attico a due passi dal Quirinale che, in base a quanto stabilito da Agnelli nel testamento del 1999, alla sua morte sarebbero andati per l’usufrutto vitalizio alla moglie Marella e per la nuda proprietà ai due figli Margherita ed Edoardo, morto suicida nel 2000. La figlia Margherita però nel 2004 firma a Ginevra un accordo transattivo sull’eredità del padre e un patto successorio con la madre, rinunciando alla sua futura eredità in cambio di circa 1,4 miliardi di euro. E alla morte di Marella, nel 2019, entra in possesso delle tre abitazioni, nel frattempo concesse in uso ai figli. Ora, secondo i legali di Margherita, dal testamento dell’Avvocato risultano ammanchi di beni di ingentissimo valore, compresi i quadri. La Procura di Milano punta a fare luce sulla presunta “sparizione” (all’estero?) di opere appartenute all’Avvocato.

 

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