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Scommesse, Tonali contro Fagioli: “Non gli ho dato io l’app”

Roma (da Affari Italiani) – L’inchiesta sullo scandalo scommesse prosegue. Chiarita la posizione di Fagioli che ha patteggiato sette mesi e addirittura potrebbe tornare a giocare nell’ultima giornata di questo campionato di Serie A, il caso Tonali resta più complicato. L’indicazione è chiara: va chiuso in tempi record. Il giocatore del Newcastle come noto – si legge su La Gazzetta dello Sport – ha ammesso alla Procura federale, così come a quella della Repubblica di Torino, di aver puntato sul calcio e sul Milan, violando l’art. 24 del Codice di giustizia sportiva Figc. Reo confesso, dunque, ma in attesa di giudizio. Una posizione che nel frenetico mondo del pallone, quello fatto di una partita ogni tre giorni, rischia di creare pesanti imbarazzi.
Leggi anche: Tonali squalifica, quanto rischia. Accordo Milan-Newcastle a rischio solo se… Ma fino a quando non verrà chiusa la sua posizione, Tonali potrà continuare a giocare col Newcastle. La squalifica alla luce anche di quella che è stata la sanzione di Fagioli (7 mesi più 5) che però non ha mai scommesso sulla propria squadra, Tonali rischia di restare lontano dal campo per almeno 12 mesi, a cui si aggiungeranno un numero variabile di mesi di prescrizioni alternative (probabilmente cinque come lo juventino), ovvero un percorso terapeutico e diversi incontri come testimonial nella lotta alla ludopatia. Nel suo interrogatorio, Tonali avrebbe anche chiarito a lungo la sua posizione rispetto alle dichiarazioni di Fagioli (“Fu lui a suggerirmi Icebet e nell’ambiente si vociferava che anche lui avesse ingenti debiti in giro”). Il talento del Newcastle ha sottolineato di essere solo uno scommettitore e di non aver mai voluto o dovuto coinvolgere compagni o amici. Del resto non sembra abbia fatto nomi.

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