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Le Rsa continuano a fallire e le superstiti chiedono alla Regione Piemonte maggiori risorse, non servono nuovi ospedali ma più operatori sanitari

Torino – Al tavolo interconfederale gestori RSA, allargato a tavola valdese e Anffas, Anaste (Associazione Nazionale Strutture Territoriali e per la Terza Età) non accetta di elemosinare in Regione ciò che è un diritto: il recupero del 100% dell’inflazione sulle rette convenzionate e i costi degli aumenti contrattuali (come da codice degli appalti). Il cappello nella foto è proprio quello di Anaste che pur partecipando alla riunione ha fatto capire che era come se non ci fosse. Riunione terminata con una difficile mediazione: Api scriverà una bozza di lettera e la sottoporrà alle 14 organizzazioni rappresentate al tavolo perché diventi piattaforma unica interconfederale del comparto sociosanitario privato e no profit. Da un lato un’occasione storica da non perdere (50.000 posti letto rappresentati, o meglio, 50.000 famiglie servite, circa 50.000 lavoratori occupati, una fetta importante del Piemonte) perché nasca un soggetto generale che intrecci lavoro e servizi e bisogni. Da un altro due posizioni di difficile connessione: chi, come Anaste, Anfass, Uneba, le Associazioni di rappresentanza delle comunità psichiatriche e per minori, e le Associazioni di confessione religiosa assolutamente intransigenti nella richiesta di una piena applicazione delle nuove convenzioni con l’Asl e la Regione del riconoscimento degli enormi costi inflattivi e di un nuovo giusto contratto del settore, e le altre, guidate da Api e dalle Centrali Cooperative più attente alle compatibilità col bilancio regionale, sono in ballo fra gli 80 e 100 milioni in più per il settore ogni anno, pari ai maggiori costi non coperti degli Ospedali futuri di Cuneo e Alessandria (ma va?). Non ha poi trovato accoglienza (se non fra le Associazioni più svincolate dalla politica) la richiesta di Anaste tramite il Vice Presidente l’alessandrino dottor Fabio Tirelli di chiedere conto di quanto effettivamente, per singola Asl, sia stato speso per le convenzioni in RSA in ragione di quanto stanziato (inviando i Carabinieri del Nas in caso di mancata risposta per sequestrare i documenti contabili).

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