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Addio al progetto Smart City

Alessandria – L’assemblea dei Comuni membri del Gruppo Amag Spa ha revocato la procedura in autotutela, considerando le osservazioni dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (l’Antitrust, insomma) che bocciano l’affidamento “in house” della raccolta rifiuti da parte del Consorzio di bacino. Amag Ambiente può ancora contare su una proroga in attesa che vada in porto la procedura di affidamento “a doppio oggetto” su cui si è impegnato il Consorzio stesso. In sostanza il progetto di Smart City va in soffitta e anche il progetto di illuminazione intelligente è stato bocciato in quanto il servizio in proroga non può essere realizzato e l’illuminazione torna in carico ad Amag Reti Idriche. Sulla raccolta rifiuti l’amministratore di Amag Ambiente Paolo Borbon dice che si tornerà al servizio porta a porta anche nei sobborghi. Nel 2020, in previsione di attivare la “Smart City”, il consiglio comunale di Alessandria aveva deciso la costituzione del consorzio che interessava Amag spa, Amag Reti Idriche, Amag Reti Gas e Amag Ambiente per la realizzazione della stazione appaltante che avrebbe dovuto gestire cassonetti e pali della luce, che sarebbero diventati “intelligenti” dotati di un piccolo display con indicati dati di consumo e di esaurimento di capienza (rifiuti) per facilitare la loro gestione. Il consorzio avrebbe dovuto gestire anche il wi-fi di videosorveglianza per il monitoraggio del traffico, dell’inquinamento e delle condizioni climatiche. Il costo era di circa 25 milioni così ripartiti: 12 per i cassonetti, 13 per i pali. Il tutto gestito in partneriato coi privati per ovvi motivi di costo. La concessione era di 30 anni per i pali intelligenti e di 15 anni per i cassonetti.

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