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IL SERAFICO FABBIO TIRA DIRITTO

Agitato consiglio comunale stasera, con la platea inferocita che gridava “Dimissioni, dimissioni”, e il ritiro nell’Aventino di tutta la minoranza. Il Consiglio Comunale si è ridotto a votare i punti all’ordine del giorno con soli 22 consiglieri su 41. La maggioranza si spacca sulla proroga di ben sei mesi per il servizio di tesoreria alla Cassa di Risparmio di Alessandria. Ma Fabbio fa finta di niente e tira diritto.
Alessandria (a.g.)
– Il solito sindaco soporifero ha esordito parlando per dieci minuti di avvicendamenti in Giunta (dimissioni di Vandone, nomine di Trussi e Olivieri) ed in pianta organica con la nomina di Ansaldi al posto del recluso Ravazzano. Con la solita calma, che atterrisce come in un giallo di Agatha Christie, Piercarlo Fabbio ha elogiato i dipendenti degli uffici finanziari costretti ad un superlavoro per far collimare le modifiche richieste da quei cattivoni della Corte dei Conti con il Bilancio Preventivo approvato. Dopo il sindaco prendeva la parola Ivaldi del PD: “Martedì pensavamo di aver toccato il fondo con gli avvisi di garanzia al Sindaco ed all’Assessore Vandone, ma l’arresto di Ravazzano ha superato ogni limite”. Ivaldi attaccava da subito dicendo al Sindaco che le sue sono parole al vento. “Lei – ha detto il capogruppo del PD – cerca di sciogliere un nodo che non si può sciogliere”. In effetti il Consiglio Comunale di oggi ha dimostrato che questa Giunta può contare ormai solo sulla tenuta sovrumana di un Sindaco che ha delle risorse di resistenza superiori ad ogni aspettativa. Calmo – incoscientemente calmo -, attento, anche ironico, ha dato per l’ennesima volta l’impressione di avere la ricetta di un qualche intruglio ricostituente che gli consente di essere contemporaneamente calmo e lucido anche dicendo sciocchezze che tutti contestano, ma dando l’impressione di essere sempre in grado di gestire una situazione al calor bianco con la serenità terribile di chi non si rende conto in che situazione è la città. Secondo Ivaldi il tempo per questa Giunta è scaduto e bisogna mettere la parola fine ad un’esperienza fallimentare. “Lei Signor Sindaco si deve dimettere e a noi non interessa più discutere con voi” ha detto Ivaldi (rivolto anche alla maggioranza) che poco dopo avrebbe annunciato il ritiro dall’aula dei suoi, cui sarebbe seguito quello di tutti i consiglieri di minoranza. Prima di andarsene il capogruppo del PD ha detto che da domani i suoi, insieme a tutti i consiglieri di minoranza, lavoreranno ad una mozione di sfiducia di questa Giunta e del Sindaco. Così il Consiglio Comunale di oggi ha decretato il ritiro sull’Aventino di tutta l’opposozione lasciando la maggioranza da sola ad approvare quanto rimaneva all’ordine del giorno. La cosa grave è che, in assenza di bando, s’è dovuto prorogare di ben sei mesi il servizio di tesoreria alla Cassa di Risparmio di Alessandria, con modalità molto discutibili ed al limite della legalità. Il provvedimento era stato messo all’ordine del giorno d’urgenza perché Sindaco e Giunta si erano evidentemente dimenticati – o l’hanno fatto apposta? – che entro fine anno scadeva il termine per la concessione. Solo che questa Giunta non ha mai pubblicato il bando per rinnovarla, per cui si è dovuto ricorrere alla proroga, approvata però con soli 15 voti favorevoli, mentre i restanti 8 presenti della maggioranza si sono astenuti. Spaccatura quindi anche all’interno della Maggioranza. Le critiche a questa Giunta-Fabbio sono state una valanga ed hanno occupato i tre quarti del tempo della durata del Consiglio. Claudio Falletti per i Moderati: “Si dimetta per il bene di Alessandria e degli alessandrini” ha detto rivolto a Fabbio; Giorgio Barberis capogruppo di Rifondazione Comunista: “Non abbiamo più un ponte, non abbiamo più un teatro, le partecipare sono in fallimento, le finanze pubbliche sono al dissesto, avete fatto danni irreparabili alla città ma non avete l’umiltà di andarvene. Lei Sindaco – ha aggiunto Barberis – ci chiede di discutere dei problemi della città, ma il problema della città è seduto lì (indicando Sindaco e Giunta). Per questo noi non parteciperemo ai lavori successivi del Consiglio”. Per Paolo Bellotti di IDV le responsabilità di questa giunta sono tremende: “Mettere a posto il bilancio non è un’operazione di risico. Se è vero quello che afferma la Procura della Corte dei Conti sul Falso in Bilancio, allora si sono ingannati i cittadini, li avete traditi e 40 milioni sono una cifra enorme, sono un buco fatto per dolo e per colpa grave. Non è stato un errore – ha aggiunto l’esponente di IDV – e nemmeno un caso. Avete cambiato quattro ragionieri capo ma il patto di stabilità non c’è. Avete distrutto la città. Niente ponte, partecipate svendute, dipendenti senza stipendio”. Il rappresentante del partito di Di Pietro ha quindi incalzato la Giunta puntando il dito contro la Lega Nord: “L’atteggiamento della Lega Nord è stupefacente – ha detto ancora Bellotti -, davanti al disastro non ha detto niente e la mozione di sfiducia non è passata per la Lega. Gli sbattono fuori gli assessori e dicono che va bene, grazie”. Anche dal palco venivano rumorose contestazioni al grido di: “Dimissioni, dimissioni”, ma il presidente Cuttica riusciva a tenere le redini della riunione anche durante l’intervento di Mario Bocchio (AN) che, insieme ad una diffusa ilarità (anche tra i banchi della maggioranza), generava un parapiglia generale. Il sanguigno esponente di AN se la prendeva subito con qualche giornalista per essersi permesso di criticare l’operato di questa Giunta, quindi si esibiva da par suo in un attacco alle tecniche staliniste atte a comprimere la libertà, in tutta risposta all’atteggiamento – per lui inaccettabile – della sinistra che si era permessa di parlare dei problemi della città. Ma Bocchio ha toccato il fondo quando ha elogiato pubblicamente il direttore de Il Piccolo (noto giornale cazzuto che ama le inchieste-verità) per aver scritto che la politica deve rientrare nei ranghi della politica. Ma va? Geniale intuizione non c’è che dire. Qualche insulto se l’è preso anche l’Assessore Lai mentre illustrava il piano di contenimento delle tariffe per il riscaldamento privato. Poi il Sindaco ha reso noto che l’ex Caserma Valfré, grazie ad una modifica del piano regolatore generale, avrà un’area residenziale di seconda classe per 15.490 mq, mentre il campus universitario voluto dal professor Salvatore Rizzello (quello cel concorso annullato all’Università di Alessandria) potrà contare sull’area residua. Ma con che soldi si farà sto benedetto Campus non è dato sapere. E poi, a cosa serve?

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