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NULLA DI FATTO PER IL RILANCIO DELLE TERME

Acqui Terme (AL) – Si dovevano sedere intorno a u  tavolo, come si dice di solito, per risolvere il problema del rilancio del settore termale. Sono anni, anzi decenni che sindacalisti, politici e parapolitici si  siedono intorno a un tavolo per discutere ma, evidentemente, non risolvono niente. Anche lo scorso lunedì Regione, Provincia, Comune, Terme e organizzazioni sindacali varie dovevano sedersi intorno al fatidico tavolo per discutere del futuro delle terme. È stato un nulla di fatto, non perché, come al solito, s’è discusso di aria fritta, ma perché mancava l’interlocutore principale, la Regione Piemonte che, tra l’altro, è socio di maggioranza della Società Terme di Acqui Spa. L’obiettivo era il solito, vale a dire discutere e cercare risposte chiare in merito alle prospettive dell’intero sistema termale. Chi scrive si domanda quanta strada farebbero le aziende private se ai consigli di amministrazione si lavorasse come si lavora negli enti pubblici. Con la differenza che le aziende private lavorano coi soldi di alcuni privati che richiano in proprio, mentre le aziende pubbliche lavorano coi soldi di tutti e i responsabili, comunque vadano le cose, non rischiano niente. Presenti alla mancata riunione, per le Terme il presidente Roberto Molina, per il Comune di Acqui l’assessore Anna Leprato, per la Provincia Massimo Barbadoro. Poi c’erano anche i vari sindacati.

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