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IL CARO PARCHEGGI STROZZA IL COMMERCIO ALESSANDRINO

Alessandria – Qualcuno dovrebbe gentilmente spiegarci cosa abbiano in comune il posteggio di piazza della Libertà e quello di Portofino – Santa Margherita, visto che ambedue costano più di 2 euro all’ora. Viene spontaneo chiedersi se a giustificare questa fratellanza con uno dei posti più belli e richiesti del Mediterraneo sia bastata la visione alessandrina della solinga statua di Rattazzi, chiaramente realizzata al risparmio, o il garrulo mormorio dell’orrida fontana tricolore posta di fronte al Municipio, autentico trionfo di un eccezionale cattivo gusto sposato ad un esibito quanto sospetto concetto della patria e della bandiera. Come se questo non bastasse, si è contemporaneamente provveduto ad un aumento del 20% delle tariffe del trasporto pubblico, per non dimenticare di tosare anche le categorie meno abbienti, i minorenni e coloro che sono privi di patente. Chiunque sia stato il colpevole di questa autolesionistica operazione sembra ignorare che il commercio del centro storico alessandrino, da sempre, vive per la pendolarità proveniente dagli altri sobborghi ed in alcuni casi, per i negozi più importanti, anche dalle altre città della provincia. Specie in questo periodo di vacche magre il commercio rimane l’unica attività lavorativa possibile per le donne che maggiormente subiscono gli effetti della crisi economica. Sarebbe quindi opportuno che il commercio venisse favorito in ogni modo anziché ostacolarlo dissanguandone i potenziali clienti con posteggi dal costo del tutto ingiustificato. Ci permettiamo di far notare ai politici locali come, da alcuni decenni, in tutto il mondo civilizzato, e quindi anche in Alessandria, chi va per negozi si muove per lo più in macchina. Fatto perfettamente a conoscenza degli abili dirigenti dei centri commerciali che, a differenza di alcuni politici, tanto voraci quanto citrulli, si preoccupano in primo luogo di disporre di enormi posteggi assolutamente gratuiti. La pendolarità commerciale, accresciutasi in proporzione all’aumento dei redditi, è stata ancora più accentuata in una città particolare come Alessandria formata da 17 sobborghi. Non per niente siamo la città italiana con il più alto consumo di benzina pro capite. E l’uso della bicicletta è per noi un vezzo riservato ai soli residenti del centro storico o poco più in là, viste le enormi percorrenze tra le varie località cittadine. Ad esempio tra Villa del foro e la Filippona ci sono circa 30 km ed ambedue, non dimentichiamolo, sono parte della città di Alessandria. Per i commercianti del centro storico questi aumenti sono stati un’autentica pugnalata alle spalle che, per molti, rischia di trasformarsi in un colpo di grazia finale. Non si comprende pertanto il loro silenzio suicida. Non è tacendo che si risolvono i problemi.

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