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Marcione non era un eretico ma un seguace fedele di San Paolo

di  Marco La Rosa – Marcione (Sinope, 85 circa – Roma, 160) è stato un vescovo e teologo greco antico, fondatore della dottrina cristiana che prende il nome di “marcionismo”, considerata eretica dalla chiesa primitiva. L’ipotesi che il primo a redigere un canone del Nuovo Testamento sia stato Marcione, sviluppata da Adolf von Harnack, è tuttora oggetto di dibattito tra gli studiosi. Adolf Harnack, (Dorpat, 7 maggio 1851 – Heidelberg, 10 giugno 1930), è stato un teologo e storico delle religioni tedesco ed uno dei più rilevanti teologi protestanti e storici del cristianesimo della fine del XIX ed inizio del XX secolo.
Ritornando a Marcione bisogna sottolineare che i suoi insegnamenti furono rilevanti ed influenti nel cristianesimo del II secolo, continuando poi ad essere molto considerati anche nei secoli successivi. Ciò fu percepito come una notevole minaccia dai Padri della Chiesa, in particolare dalla Chiesa di Roma, che poi emerse vittoriosa dalla lotta contro le altre correnti dei primi secoli venendo confermata nel concilio di Nicea del 325 d.C. Erroneamente incluso nella corrente gnostica, Marcione appoggiò in pieno la dottrina di Paolo di Tarso, che sottolineava come la salvezza non fosse ottenibile solo attraverso la Legge, e la portò alle sue estreme conseguenze: secondo Marcione esistevano due figure rilevanti nella storia umana, il cosiddetto Dio degli Ebrei, autore della Legge e dell’Antico Testamento, e il Dio Padre di Gesù Cristo, che aveva mandato il proprio figlio per salvare gli uomini, ma solo il secondo era il vero Dio da adorare e che portava la salvezza. Rifacendoci quindi agli studi di Harnack è molto probabile che sia stato proprio il Vescovo Marcione a redigere il primo canone cristiano di cui si ha notizia, che comprendeva dieci lettere di Paolo e un vangelo (quasi sicuramente quello secondo Luca ma epurato di alcune parti), denominato poi il  Vangelo di Marcione. Contemporaneamente quindi Marcione rigettava la Bibbia ebraica,  non considerandola ispirata dal vero Dio. Non discuteremo qui dell’ormai superata e confutata teoria di Epifanio di Salamina la quale sosteneva che Marcione di Sinope non fosse in realtà un Vescovo ma un laico espulso dal proprio Vescovo (vedasi pertanto Tertulliano).
Marcione arrivò a Roma durante una sede vacante, “dopo la morte di Igino” ed inoltre è verosimile che Marcione fosse già vescovo consacrato poichè un laico non sarebbe stato in grado di disputare coi presbiteri sulle Sacre scritture come faceva lui, né avrebbe potuto dichiarare poco dopo il suo arrivo: “Io dividerò la vostra Chiesa e causerò una divisione al suo interno che durerà per sempre”.

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