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COSTRUIRE INSIEME LA NUOVA PARTECIPATA AL CENTRO DEL DIBATTITO

Alessandria – Giovedì prossimo in consiglio comunale si discuterà della nuova azienda speciale multiservizi “Costruire Insieme”. Si dovrà infatti votarne la costituzione che non sembra cosa semplice in quanto la nuova partecipata opera in un ambito vasto e complesso. Basta leggere il titolo chilometrico della proposta di Giunta che la riguarda: “Programma straordinario di organizzazione e gestione delle attività educative, culturali, sociali e di politiche giovanili della Città di Alessandria a supporto del Bilancio strutturalmente riequilibrato di cui all’art. 259 del D.Lgs. n.267/2000 e successive modificazioni ed integrazioni. Costituzione dell’azienda speciale multiservizi denominata “Costruire Insieme” e messa in liquidazione della società Aspal a responsabilità limitata di Alessandria. Approvazione e costituzione dell’azienda speciale ed approvazione dello Statuto“. Si tratta di votare allo stesso tempo la costituzione dell’azienda speciale  “Costruire Insieme” (che si occuperà prevalentemente delle scuole d’infanzia, di politiche educative e giovanili) e l’approvazione del suo Statuto aziendale, lo scioglimento della società Aspal e la cessione di rami d’azienda di quest’ultima alla costituenda società “Costruire Insieme”. È  un’attività assistenziale volta a gestire principalmente i servizi educativi del comune di Alessandria (0-6 anni, ossia nidi e materne), ma anche “le iniziative formative a sostegno dei giovani e culturali e, quindi, i servizi dei mediatori culturali, giovani, musei (Museo del Cappello e Teatro delle Scienze), I.A.T. (informazioni e accoglienza turistica) e I.C.S. (Istituto Cooperazione per lo Sviluppo)”. Nel nuovo soggetto confluiranno dunque tutti i servizi socio educativi e culturali oggi di competenza di Aspal, e il relativo personale. In più, probabilmente con la formula del “comando funzionale”, saranno distaccati nella nuova struttura i lavoratori che operano oggi nel settore all’interno del comune di Alessandria (un centinaio). E i 70 precari di cui tanto si è discusso in questi mesi. Anche loro dovrebbero entrare a far parte, da subito, dell’organico di Costruire Insieme.

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