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Caro Mago Zac, vuole avere la compiacenza di tirare fuori il contratto di assunzione di Molina?

Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo. Che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa. Mi riferisco del contratto di assunzione del capo d gabinetto del sindaco Roberto Molina, che tutti gli interpellati dicono che esista ma che nessuno, nonostante le innumerevoli sollecitazioni, nostre e di molti politici di minoranza, sa dove sia. Non lo sa il mitico, incommensurabile, immarcescibile, inimitabile Mago Zac (il ragioniere capo Zaccone) che quel contratto (se esiste) lo ha controfirmato in qualità di dirigente al personale. Non lo sanno la segretaria generale fresca di nomina Francesca Ganci e la sua vice Orietta Bocchio che dovrebbero garantire la trasparenza amministrativa. Non lo sa neppure l’assessora al personale Monica Formaiano (nella foto). Insomma, non si trova, e i cittadini, come noi, vorrebbero sapere quanto percepisce Molina, per fare cosa, come e quando, perché i soldi non sono di Mago Zac, né delle varie Ganci, Bocchio e Formaiano, ma degli alessandrini che hanno diritto a sapere come li spendono gli inquilini di Palazzo a Luci Rosse. Sta di fatto che Molina lavora con le mansioni previste dal “contratto araba fenice”, che è sparito. Siamo di fronte ad un caso unico, che io sappia, per cui un… dirigente?, un… funzionario?, lavora… a tempo pieno?, part time?, percependo… 50.000, 100.000, 180.000 euro all’anno lordi? O che cosa. Anche i dipendenti del Comune lo vorrebbero sapere perché quei soldi potevano essere investiti per ottimizzare la pianta organica, ergo: promozioni ed aumento di stipendi a vario titolo. Ed è confermato il teorema per cui quando c’è di mezzo Mago Zac, tutto diventa stregato e regna l’illusione. Ma l’ispettorato del lavoro se ne frega dell’illusione e probabilmente farà un’ispezione. E sì perché se non la fa, noi che siamo cattivi lo scriveremo.
E io pago.

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