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NIENTE CROCIFISSO IN AULA CONSILIARE E SCOPPIA LA POLEMICA

Ovada (AL) – Scoppia la guerra del crocifisso a Ovada. A volerlo appeso nella sala consiliare è l’ingegner Eugenio Boccaccio, capo gruppo di Fare per Ovada (minoranza) che accusa i “cattocomunismi” della maggioranza di rinnegarlo “dopo aver avuto i voti negli ambienti della parrocchia”. In una mozione presentata all’ultimo consiglio comunale Boccaccio ha ricordato che Ovada vanta antiche tradizioni cattoliche e non si capisce perché non si possa appendere il crocifisso in aula come simbolo di un’antica tradizione condivisa da tutti gli ovadesi. Inoltre l’esponente della minoranza ha detto che il crocifisso è un segno di unione e di accoglienza, che è simbolo universale e non solo confessionale, e sicuramente non limita la libertà, anche perché travalica i riferimenti della religione cristiana e si erge a rappresentare i valori fondamentali della nostra comunità. La vice sindaco Sabrina Caneva che da alcune sedute sostituisce il sindaco Oddone assente per malattia, ha risposto: “Si abusa del crocifisso in modo quasi offensivo trattandolo come un soprammobile. Secondo la mozione cos’è il Crocifisso? È il simbolo del cristianesimo o un simbolo che piace a tutti, non offensivo, che non condiziona scelte e coscienze, quindi innocuo e per questo lo esponiamo senza tenere conto del suo significato? Non si può svilire in questo modo né il crocifisso né il cristianesimo”.

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