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La sessualità può avere mille volti ma non può mai offendere la sensibilità degli altri

di Andrea Guenna – Stante il fatto che la sessualità possa avere mille volti, bisogna sapere che la sua esibizione in tutte le sue varianti può urtare la sensibilità delle persone. Inoltre la percezione di sé mette in discussione la natura biologica dell’essere umano, per cui il fatto che un uomo si senta donna e voglia essere donna, e viceversa, può favorire il relativismo fino al punto da rendere incerto il Diritto stesso che vive da sempre di certezze. Quanto è successo a Messina nel novembre del 2014, allorché un ragazzo di 21 anni si è presentato all’ufficio anagrafe della sua città vestito da donna pretendendo di rinnovare la carta d’identità specificando il suo genere in femminile è sintomatico. Al rifiuto dell’impiegato comunale che gli spiegava di poterlo registrare come femmina solo se si fosse sottoposto ad un intervento chirurgico, il travestito è ricorso al tribunale che gli ha dato ragione in quanto ha stabilito che la sua percezione è di essere una donna e non un uomo. Questo precedente è pericolosissimo in quanto, in base a questa tesi, uno che passa col rosso in auto e causa un incidente potrebbe anche non essere punito se fosse in grado di dimostrare che in quel momento la sua percezione era tale per cui invece del rosso aveva visto il verde. In questo caso la giustizia, in base ad una perversa analogia estensiva di ciò che ha riguardato lo studente di Messina, nulla potrebbe contro l’automobilista. Avanti di questo passo si renderà relativo il diritto, e non più certo come dovrebbe essere, arrivando inevitabilmente alla distruzione della società ormai priva di regole e in balia del caos.
Cui prodest?

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