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In Usa furgoni con biometano per tagliare i gas serra

Roma (Ansa) – Ogni anno gli Stati Uniti generano milioni di tonnellate di avanzi di cibo, di grassi e di oli, oltre che a liquami e letame. Alcuni di questi rifiuti organici sono utilizzati per produrre energia o fertilizzanti, ma la maggior parte di essi, circa 50 milioni di tonnellate all’anno, sono inviati in discarica, inceneriti o lasciati a decomporsi all’aria aperta.
Una recente ricerca del World Resources Institute (WRI) sottolinea che trasformare i rifiuti organici in gas naturale rinnovabile (Rng) consente di rifornire furgoni e altri veicoli pesanti con un carburante pulito, che evita le emissioni di gas serra e riduce drasticamente l’immissione del metano naturale (generato dalla decomposizione degli scarti organici non trasformati) che è una delle cause più importanti – 28 volte di più della CO2 – dell’effetto serra.
Negli Usa le discariche e gli impianti per il trattamento delle acque e dei liquami prodotti dal bestiame contribuiscono per circa il 30% a tutte le emissioni di metano. Gli studi più aggiornati indicano che il gas naturale rinnovabile derivante da scarti di cibo ha un impatto sulla CO2 del 120% inferiore rispetto ai combustibili fossili, e se l’RNG deriva dal letame delle mucche da latte, questa differenza sale addirittura al 400% in meno.
Alcuni imprenditori hanno già imboccato questa “strada verde”: una grande azienda agricola di Fair Oaks, nell’Indiana, alimenta i suoi camion per la consegna del latte con RNG ricavato dal letame del proprio bestiame, risparmiando ogni anno 2,5 milioni di dollari in costi di carburante e riducendo le emissioni di metano di 24.000 tonnellate.
Anche l’operatore dei servizi postali Ups ha avviato la sperimentazione con furgoni che funzionano bruciando Rng, con l’obiettivo di partecipare al piano della California che punta a ridurre entro il 2030 le emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 2020.

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