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Addio al diesel, anche Nissan lo abbandona

di Mattia Eccheli – Anche Nissan si congeda dal diesel in Europa. Una scelta importante con la quale il costruttore nipponico si allinea alle strategie anticipate dalle rivali nazionali Toyota e da Subaru. Ma anche dalla “socia” Renault (almeno sulle vetture dei segmenti di mercato riservati alle compatte) o da FCA (dal 2022). Un portavoce della Nissan ha confermato l’indiscrezione al quotidiano tedesco Handelsblatt: “In Europa, dove sono concentrate le vendite di veicoli a gasolio, la nostra offensiva sull’elettrificazione ci consentirà la graduale uscita dal diesel con il rinnovamento dei modelli”, ha spiegato.
Non ci sono scadenze temporali, insomma, ma la decisione è stata presa. Del resto, nel 2017 le vendite delle auto a gasolio sono “crollate” al 44,8% nel Vecchio Continente, unico vero mercato mondiale del diesel. E il trend sembra proseguire anche nel 2018: nel primo trimestre -17%, con un quota sul totale venduto al 37,9%.
La stessa Nissan aveva archiviato il 2017 con una crescita decisamente inferiore ala media del mercato e nel primo trimestre di quest’anno ha contabilizzato una contrazione dei volumi superiore al 10%. I vertici europei sono stati “decapitati”: il capo del marketing e delle vendite, Philippe Saillard, era stato sostituito dopo appena dieci mesi lo scorso gennaio, e seppur ufficialmente per motivi personali anche Paul Willcox, numero uno delle operazioni nel Vecchio Continente, se n’è andato con la fine di marzo. Al suo posto è stato chiamato un manager italiano, il 48enne Gianluca de Ficchy , che ha trascorsi anche in FCA, pescato all’interno dell’Alleanza, dove dirigeva la RCI Bank.
L’alternativa al diesel saranno batteria e benzina. Nissan non dispone soltanto dell’auto a zero emissioni più venduta al mondo, la Leaf (della quale è appena stata presentata la seconda generazione), ma anche di una tecnologia che non ha ancora trasferito in Europa e che potrebbe arrivare presto. Si tratta del sistema e-Power, cioè un motore a benzina per produrre corrente a bordo, che va ad alimentari gli accumulatori dell’auto elettrica e che di fatto ne aumenta l’autonomia.
In Giappone la Note equipaggiata con questa tecnologia “range extender” (che non aveva portato grande fortuna ad Opel con la prima Ampera) sta riscuotendo un grande successo: due terzi degli ordini riguardano questa variante. Con il 2018 l’alimentazione e-Power è stata trasferita anche negli Stati Uniti. Anche grazie a questa soluzione Nissan punta a raggiungere il milione di auto elettrificate commercializzate entro il 2022. Il prezzo sarebbe competitivo, almeno avendo come riferimento i listini giapponesi: la Note e-Power costa appena 3.000 euro in più rispetto a quella a benzina e complessivamente meno di 23.000. Nissan stima un mix di vendita del 40% con l’e-Power in Europa (Cina e Stati Uniti si fermerebbero poco sopra il 30%), che diventerebbe così il secondo mercato per l’offerta elettrificata.

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