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Il taxi volante è già realtà: Uber e Airbus, via alle sperimentazioni

Milano (Paolo Travisi – Leggo) – Le auto volanti alla Blade Runner stanno arrivando. Siamo ad un passo dalla fantascienza, perché i colossi della mobilità, come Uber, Airbus, la cinese Ehang ed altri sono al lavoro su diversi prototipi aerei. E presto nelle, anzi sulle nostre città sfrecceranno i primi taxi volanti. A Dubai il primo drone per trasporto umano è già una realtà, sperimentata per i prossimi 5 anni, prima di ottenere la licenza.Twitter ai suoi 330 milioni di utenti: «Cambiate password». La richiesta per una falla nei sistemi interni. A confermare questa tendenza c’è il rapporto The future of vertical mobility, realizzato da Porsche Consulting, secondo il quale entro il 2035 ci saranno 23mila veicoli elettrici a decollo verticale sulle metropoli del mondo (la sigla internazionale che li identifica è eVTOL). Molto attivo in questo settore è Uber Air, il ramo aziendale di Uber che sta progettando un servizio di taxi volanti, pronto per la fase di sperimentazione negli Stati Uniti, già dal 2020. Per la commercializzazione, le stime fanno ipotizzare una decina di anni, in tempo per le Olimpiadi di Los Angeles del 2028. Dunque entro il 2030, secondo Dara Khosrowshahi, CEO di Uber, potrebbe iniziare il servizio di aerotaxi, prenotabile con un’App e dai costi accessibili. Ma c’è dell’altro in cantiere. Il colosso che costruisce aerei di linea, Airbus, a fine gennaio ha testato il primo taxi volante senza pilota: si chiama Vahana, ha volato per meno di un minuto ad un’altezza di cinque metri dal suolo. Ovviamente è un prototipo che rende evidente il livello di investimento tecnologico, quindi economico dietro a questi taxi del futuro. Nessuno vuole arrivare ultimo. Infatti della partita fanno parte anche Boeing e la startup di Larry Page, fondatore di Google. Restano però, tanti problemi a cui dare soluzione. Anzitutto la sicurezza dei mezzi e di riflesso l’incolumità dell’utente. Poi la durata delle batterie, trattandosi di velivoli ad alimentazione elettrica. Però il grande muro da abbattere, sarà la logistica degli hub urbani, per consentire decollo ed atterraggio da una parte all’altra della città. E chissà cosa potrebbe accadere in città come Milano e Roma, dove al traffico terrestre si aggiungerebbe quello aereo.

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