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DAL COORDINAMENTO PRECARI DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA

CARO PRESIDENTE, DA BALDUZZI CI VADA LEI
Renato BalduzziPaolo FilippiAlessandria –
Chi pagherà alla fine, per lo sciagurato progetto di demolizione delle Province che un ancor più sciagurato governo non è neppure riuscito ad approvare nei termini previsti? Chi pagherà per una “spending review” che ha messo gli enti locali in ginocchio per finanziare spese militari, alta velocità e banche decotte dalle spericolate operazioni speculative sui derivati? Ovvio: i cittadini ed i lavoratori meno garantiti, i precari insomma. Questa è la morale che ci viene dall’amara fiaba, assai poco natalizia, che si appresta alla sua conclusione. Con le scuole al freddo, un sistema sanitario in demolizione, le strade ghiacciate perché neppure più si butta il sale ed i precari lasciati a casa. La Provincia di Alessandria, con il Presidente in testa, si assume in pieno la responsabilità politica di concludere malamente la vicenda dei propri precari. Nessuna considerazione sulle professionalità sprecate, nessuna considerazione sui servizi a rischio, molti dei quali strategici, come il settore Lavoro, sia nel versante dell’operato dei Centri per l’Impiego e dei servizi collegati al settore, che in quello del monitoraggio, con le attività dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro in chiusura. Ma i danni sono diffusi: saltano i precari del servizio “Creazione di impresa” insieme a quelli dei Progetti Europei, settore che pure con la propria qualificata operatività ha consentito alla provincia di accedere a preziose risorse anche economiche. Via i precari anche dal servizio Politiche Sociali mentre quelli collegati ad altri servizi non meno importanti come l’Ambiente e perfino il servizio Protocollo sono stati scaricati ormai, da mesi. Il Presidente su Facebook ci invita ad andare a protestare da quello che abita agli Orti (il Ministro Balduzzi n.d.r). Bella, sana e cinica posizione pilatesca. Neppure riconosce le proprie responsabilità in una situazione che una qualche soluzione diversa poteva trovare. Perché nel frattempo, la Provincia ha venduto Villa Figoli storica colonia di Arenzano, il taglio agli enti locali, insieme al patto di stabilità si è allentato. Per le professionalità collegate al servizio Lavoro c’erano ancora fondi residui a disposizione che avrebbero consentito di arrivare sicuramente fino ad Aprile 2013, i Progetti Europei prevedono una quota da destinarsi direttamente alle collaborazioni e  non da ultimo, i precari stessi avevano proposto di passare tutti part-time, consci dei problemi economici che travagliano l’ente. Non solo, oltre centocinquanta dipendenti si erano resi disponibili alla creazione di un fondo di solidarietà volontario da destinare ai precari, le RSU ed i rappresentanti sindacali avevano proposto risparmi sulle locazioni immobiliari, progetti di utilizzo dei precari in attività che si sarebbero autofinanziate e non avrebbero gravato sul bilancio dell’Ente. La risposta dell’Amministrazione e del suo Presidente è stata nulla, inesistente. Niente da fare, orecchie turate e tante vuote frasi di finto dispiacere. Bene, ne prendiamo atto, però Presidente, per favore, agli Orti da Balduzzi ci vada lei e già che c’è chiudetevi a chiave in casa insieme. Stesso partito, stessa pasta, stessa politica, stesso cinismo. Forse vi assomigliate più di quanto anche Lei possa pensare.

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