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PREFETTO CASTALDO, PER FAVORE, ORA LI SUONI LEI!

In merito alla crisi profonda in cui versa la pubblica amministrazione della citta di Alessandria solo il sindaco Fabbio, l’assessore Vandone e il capogruppo del PDL Priano sembrano far finta di niente mentre la nave sta affondando. Ora il prefetto Castaldo ha in mano il destino della città. Certamente saprà prendere la decisione migliore.

di Andrea Guenna
Il prefetto di Alessandria Francesco Paolo CastaldoAlessandria –
La Delibera 115/2011 comunicata il 28 settembre scorso dalla Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte alla Procura della Corte dei Conti per quanto riguarda eventuali responsabilità patrimoniali individuali ed al Prefetto di Alessandria per un eventuale commissariamento del Comune di Alessandria, secondo l’ineffabile sindaco napoletan-mandrogno Piercarlo Fabbio è solo il risultato di una diversa interpretazione della realtà, nonché: “…una minestra riscaldata, una notizia vecchia rimbalzata prima dagli organi di informazione che al Comune stesso”. Così ha dichiarato ieri pomeriggio il primo cittadino in conferenza stampa insieme all’assessore Vandone. Siamo veramente al delirio. Al sindaco Fabbio ricordiamo che in quella delibera, fra l’altro, sta scritto: “Particolarmente significativa è la situazione relativa al Consorzio CISSACA, i trasferimenti a favore del quale, indicati in euro 2.500.500,00 nel bilancio di previsione 2010, sarebbero stati ridotti ad euro 30.000,00 a consuntivo”. Si tratta di capire perché non si sia tenuto conto di 2.470.500,00 euro (la differenza fra i 2.500.500,00 nel bilancio di previsione 2010 e i 30.000 euro a consuntivo) nonostante che “… lo stesso (consorzio n.d.r.) ha regolarmente continuato a funzionare nel corso del 2010 e che l’entità della quota consortile a carco del Comune di Alessandria, anziché ridursi, sarebbe lievitata ad € 2.739.526,52″. La sezione regionale concorda sul piano formale con quanto il Comune ha obiettato al collegio dei revisori, ma la questione sostanziale, benché il nostro sindaco continui ad insistere che nel diritto amministrativo la forma è sostanza, riguarda il fatto che non siano affatto politiche le previsioni di spesa, che sono invece sostanzialmente obbligatorie e difficilmente eliminabili e comprimibili. Circa la disponibilità del Comune di concordare con la Prefettura e la Corte dei Conti una riscrittura dei bilanci, si ricorda che per ben due volte la stessa Corte dei Conti ha chiesto fattiva collaborazione inviando addirittura una bozza di questo provvedimento che il sindaco si è ben guardato di prendere in considerazione nelle sedi opportune. Fabbio non vuole rendersi conto della tragedia, insiste e dichiara: “Si è parlato di possibile commissariamento del Comune da parte del prefetto, in realtà non è così”. Ci chiediamo, a questo punto, dove viva il nostro sindaco, e gli ricordiamo un altro passo della delibera 115/2011 dove si legge che: “Il Comune di Alessandria presenta gravi irregolarità di gestione interessanti più esercizi finanziari e che il contraddittorio instaurato con il collegio dei revisori e con l’ente, revoca in dubbio la veridicità dei bilanci relativi agli anni 2009 e 2010”. Gravi irregolarità di cui Fabbio sembra non accorgersi. A questo punto il sindaco Fabbio, dovrebbe prendere atto della realtà e rendersi conto che è finita. Si dovrebbe dimettere salvando la sua dignità, se non di primo cittadino, almeno di semplice cittadino che ha sbagliato e lo ha ammesso. Ma il sindaco non è l’unico a non essersi accorto del naufragio, perché anche il capogruppo del PDL Fabrizio Priano, facendo finta di niente ha detto: “Il mio gruppo darà pieno sostegno alla linea morbida, di totale collaborazione che apra la strada ad un percorso di disponibilità nei confronti del Prefetto con il quale concordare nel prossimo incontro le prescrizioni per avviare le modifiche ai due bilanci in dubbio di veridicità, 2009 e 2010”. Ma quale collaborazione! La Sezione Regionale della Corte dei Conti da un anno ha messo in guardia questa Giunta, interpellando a più riprese il Comune di Alessandria in merito ai bilanci 2007, 2008, 2009 e 2010, mentre il Comune ha fornito risposta con lettera a firma di un dirigente che, nell’inoltrare, come richiesto, la relazione del collegio dei revisori al bilancio consuntivo 2010, ne confutava i contenuti con argomentazioni generiche di carattere formale, inidonee a smentirli sul piano sostanziale. Addirittura, in una lettera del 2010, la Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte rilevava gravi irregolarità di gestione inerenti più esercizi finanziari. Ora tutto passa al prefetto Castaldo che deve decidere il da farsi in una situazione che rischia di essere altamente lesiva degli interessi legittimi dei cittadini di Alessandria. Il prefetto può scegliere tra la linea morbida, nominando un commissario ad acta, cioè un funzionario pubblico che deve emanare i provvedimenti che avrebbero dovuto essere emessi dall’amministrazione comunale, che coadiuva la Giunta, oppure un commissario prefettizio che si sostituisce alla Giunta. È una grande responsabilità che certamente il nostro prefetto saprà assumere nel modo migliore per il bene della città.

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