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Negli Stati Uniti trionfano il medioevo dei fantasmi e le favole sugli Ufo, per cui quello che afferma un americano non merita mai troppa attenzione

di Giusto Buroni – Per completare l’elenco dei prodotti della cultura americana non si devono dimenticare i già molto citati Extraterrestri, divenuti popolari dai tempi del “caso Roswell” (Nuovo Messico, 1947); si narra, con conseguenze straordinarie sul turismo, che in una base militare americana siano nascoste vestigia inconfutabili di una visita di Alieni, con tanto di cadavere, oggetto segreto, di studio da una settantina d’anni. Da quel tempo gli Alieni non hanno mai cessato di assillare, coi loro dischi volanti dai molteplici oblò che emettono luci abbaglianti, i poveri viaggiatori solitari, che guidano per decine di ore tra un deserto e l’altro, e pretendono di non avere allucinazioni. E infine occorre citare i fantasmi, con tutto ciò che comportano di “ghostbusters”, di medium, di apparizioni, sparizioni, delitti inspiegabili e misteriosi. Tutte cose che provengono dalla cultura popolare medioevale europea, per carità, ma che negli USA sono state adottate dalla scienza contemporanea ufficiale e divenute oggetto di studi “scientifici” seri, che fanno sì che non ci si possa mai fidare di ciò che afferma un Americano, nemmeno con cultura superiore alla media (che è comunque molto bassa, checchè ne dicano gli “studiosi” europei, che giustamente invidiano i soldi che un “ricercatore” americano guadagna dicendo e diffondendo sciocchezze colossali).

La Terra piatta ed altre corbellerie “a stelle e strisce”
Un aspetto curioso di tutta questa scienza universale è che si considerano solo fenomeni straordinari esterni alla Terra, considerata una quasi-sfera di 13000 km di diametro, ossia una palla così grossa che la mente umana non riesce a concepire, tanto che esiste ancora chi la vede “piatta”; e dimostra che lo è, anche se è appena fallito il lancio di una sonda, fatta costruire dall’immancabile riccone mentecatto, che avrebbe dovuto verificare dall’alto la fondatezza dell’ipotesi. Il film “La Sindrome Cinese” e le teorie “scientifiche” ad esso collegate ipotizzavano la fusione del nocciolo di un reattore nucleare a fissione fino a temperature così alte che il reattore avrebbe fuso tutti i materiali sottostanti scavando un tunnel fino agli antipodi (la Cina, per esempio), rendendo la teoria del tutto ridicola, visto che le temperature in gioco non sarebbero mai così alte (vedere anche la recente esperienza reale di Fukushima, 2011) e che comunque al centro della Terra si ha un’inversione della direzione della forza di gravità, che avrebbe interrotto il tunnel: se si è presa in giro la nostra ministra Gelmini che credeva a un tunnel da Ginevra al Gran Sasso (poco più di 1000 km) per il passaggio dei neutrini, non si vede come una gran parte di opinione pubblica abbia potuto prendere per buona l’ipotesi di una massa incandescente che attraversa una sfera di 13000 km. Comunque nessuno, neanche i più accaniti geologi che sprecano tutte le loro energie studiando gli effetti di fenomeni climatici nell’atmosfera, sembra interessato a scoprire i dettagli di ciò che si trova sotto la crosta terrestre, a profondità superiori a circa 100 km, che si ritiene sia il limite in cui si sviluppano i terremoti (che per lo più hanno ipocentro a 30-50 km di profondità) e dove si ritiene esistano le fenditure da cui fluisce il magma che prima o poi arriva ai vulcani e esce all’aperto, provocando inquinamenti e oscuramenti che rendono insignificanti quelli derivanti da attività antropiche.

La maledizione di Superman
Oltre al poco rappresentativo (perché di origine europea) film “Viaggio al Centro della Terra”, tratto da Jules Verne, non mi risulta che altre opere sulle profondità della Terra abbiano lasciato un segno, ma ricordo di essere stato molto impressionato dalla poco nota origine di Superman (il principale Supereroe di cui ci occuperemo), richiamata in alcuni degli episodi a fumetti di mezzo secolo fa e dai successivi film, la cui serie si è forzatamente interrotta. Una delle cause non commerciali dell’interruzione è per la morte reale, per un incidente che lo ha paralizzato, del più popolare degli attori protagonisti, Christopher Reeve, nel 2004. A proposito di ciò, e a conferma dell’incredibile superstizione degli Americani cui ho accennato, in USA si crede seriamente alla Maledizione di Superman, che prevede che chi interpreta il ruolo indossando il costume canonico morirà di morte violenta o subirà gravi incidenti. L’esempio di catastrofe planetaria per cause endogene (e endotermiche) creato dalla fantasia dei fumettisti americani è appunto quella di Superman, che fu concepito, secondo gli autori del fortunato personaggio, su Krypton, immaginario pianeta di una lontanissima galassia; fu estratto dal padre scienziato Jor-El dalla “sala di gestazione” di una clinica e imbarcato ancor prima di nascere sul prototipo di un’astronave proprio pochi istanti prima che avvenisse una tremenda esplosione provocata da fenomeni naturali (naturalmente, reazione nucleare di fissione, che dagli anni 40 a tutt’oggi ossessiona il mondo) scatenatisi spontaneamente nelle profondità del pianeta. L’esplosione era stata prevista dal padre che, inascoltato dai colleghi, aveva risolto così il problema di avere un unico superstite della catastrofe. E questo è tutto ciò che la cultura americana (e del mondo intero) ha dedicato finora ai fenomeni endogeni di un pianeta che potrebbero portarlo alla distruzione, mentre sembra evidente che sarebbe meglio saperne di più, perché forse si spiegherebbero meglio anche certi strani riscaldamenti e raffreddamenti della superficie terrestre oggi attribuiti alle attività dell’Uomo e all’innocente e benefico “effetto serra”, senza il quale non sarebbe esistita alcuna forma di vita.

In Usa la religione finisce quasi sempre nella mitologia
Interessantissimo è dunque per la comprensione della cultura americana il fenomeno “Superman”, qui di seguito descritto brevemente. Al nascituro, lo sfortunato scienziato Jor-El e la moglie Lara avevano dato nome Kal-El. L’astronavicella contenente Kal-el raggiunse la Terra e precipitò nel giardino dei coniugi Kent, nella cui casa il bambino nacque e gli venne dato nome Clark. A 18 anni emerse chiaramente che il ragazzo non solo era extraterrestre, ma aveva anche superpoteri (specialmente quello di volare a velocità supersonica) derivatigli dal fatto di essere stato concepito su un pianeta molto più piccolo della Terra e con altre caratteristiche peculiari. I genitori adottivi gli insegnarono a tenere segreta la propria identità e a dedicare tutte le sue doti al bene dell’Umanità. Nell’esercizio delle proprie funzioni, Clark si chiamava Superman e sfoggiava un costume attillato recante il logo S (perché è spesso scambiato per un uccello o un aereo), e un mantelluccio, che indossava in un batter d’occhio nella più vicina cabina telefonica (come farà oggi, che le cabine sono scomparse, sarei curioso di saperlo). Nella sua lunga carriera, e come accade a tutti gli “eroi seriali”, compreso Sherlock Holmes, Superman muore (per effetto della Kryptonite, frammento del suo pianeta di origine che per lui è letale al solo avvicinarsi), ma rinasce più volte a furor di popolo, tanto da essere tuttora pubblicato in varie forme, a oltre 80 anni dalla nascita editoriale (che si fa risalire, in embrione, al 1933-1934). La sua popolarità è dovuta chiaramente all’ideale americano di forza, di “fitness”, di intelligenza (poveri noi!), di generosità, onestà, patriottismo. E’ perciò oggetto di studi sociologici, letterari, politici, perché spazia su tutti gli aspetti della vita e del carattere Americani. Qualcuno è arrivato a studiarne i collegamenti col giudaismo: infatti il suo nome e quello del padre (che però in origine era scritto Jor-L, solo qualche anno dopo divenuto Joe-el) richiamano la divinità, a causa di quell'”-el” che si trova perfino nel nome di angeli, come Gabriel e Ariel, e che significa Dio. Si dice infatti che chi ha pensato il nome Kal-el intendesse “voce di Dio”, il che rende ancora più interessante l’analisi del carattere del personaggio, che da molti intellettuali, ma anche ingenui cittadini, americani viene associato a Mosè, anche perché il nome del padre Jor-el viene associato al fiume Jor-dan (Giordano) e il salvataggio su una navicella, seppure spaziale, si associa facilmente a quello di Mosè. Questo conferma così anche la confusione degli Americani sulle questioni religiose, che finiscono quasi tutte in mitologia. Naturalmente ai Nazisti non sfuggì il particolare e già nel ’38 denunciarono gli autori di quella pubblicità subliminale del semitismo.

E con queste considerazioni sull’eroe principale americano (che è solo un disegno inventato negli anni ’30) si può concludere la breve rassegna sulla cultura di quello sfortunato Popolo; e questo proprio nel giorno (2/2/2018) in cui l’Americano ideale presidente Donald Trump, eletto democraticamente, annuncia la costruzione di bombe nucleari di piccola potenza (dieci volte meno di quella di Hiroshima) per dimostrare la rinnovata forza e supremazia mondiale della Nazione Americana. E più triste constatazione è che non si vede nel mondo (o non se ne parla) Capo di Stato più attento al benessere del proprio popolo e del Mondo intero.

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