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Salvini: non rispondo a Juncker perché parlo solo con chi è sobrio

Roma (Adnkronos) – Si infiamma lo scontro tra Matteo Salvini e Jean Claude Juncker. “Io parlo con persone sobrie, che non fanno paragoni che non stanno né in cielo, né in terra…” ha risposto oggi a Napoli il ministro dell’Interno ai microfoni di ‘Tagadà’ su La7, quando gli veniva chiesto di commentare le parole del presidente della Commissione Ue che ha paragonato l’Italia alla Grecia.
Sull’andamento dello spread è intervenuto il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. “Ieri mattina all’apertura delle borse a qualcuno è andato di traverso che lo spread non fosse salito a 300 e allora alle tre del pomeriggio ha parlato visto che i mercati sono sensibili anche alle dichiarazioni dei commissari europei… La reazione del mercato è arrivata più per le parole di questi signori che verso le azioni del governo” ha affermato il vicepremier.

Vertice a Palazzo Chigi
Intanto, in attesa che inizi il vertice economico sulla Nota del Def in agenda a Palazzo Chigi, è in corso, a quanto si apprende, una riunione ristretta tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier Maio e Salvini. Assente, al momento, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, che è arrivato a Palazzo Chigi e prenderà parte al vertice economico che doveva iniziare alle 17.

Manovra sotto la lente dell’Ue
La manovra dell’Italia è sotto la lente dell’Unione europea: per la Commissione, ha spiegato il vicepresidente Valdis Dombrovskis, “il problema ora è che non il documento programmatico di bilancio, che non è stato presentato alla Commissione, ma le discussioni sul documento programmatico di bilancio sembrano avviarsi in una direzione che va al di là della flessibilità” prevista per l’applicazione del patto di stabilità, “e in modo sostanziale”.
“Juncker ha detto che dobbiamo essere rigorosi, ma equi. E dobbiamo applicare equamente le regole: come Commissione Europea, abbiamo introdotto una comunicazione sul migliore uso della flessibilità all’interno del patto di stabilità. E l’Italia è stata il Paese che più ha beneficiato di questa flessibilità. Quello che il presidente Juncker ha sottolineato è che noi dobbiamo applicare le regole, dobbiamo applicare il patto di stabilità ed è quello che la Commissione è pronta a fare”, ha concluso Dombrovskis.

“L’Italia rispetti le regole”
Sulla questione è intervenuto anche il ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger, che ha la presidenza di turno dell’Ecofin, a margine della riunione a Lussemburgo. Nell’Eurozona “abbiamo delle regole: abbiamo l’Ue, l’Eurogruppo e regole comuni. Quello che mi aspetto è che il ministro Giovanni Tria, dopo i bilaterali che abbiamo avuto con lui, sia pronto a rafforzare le discussioni anche a livello italiano” ha affermato. “Decideremo quale forma avrà la nostra reazione quando il bilancio verrà presentato formalmente”. Agli investitori “direi di tenere a mente che il 14-15 ottobre sarà il momento giusto per decidere in quale forma reagiremo”.
“Quando sentiamo dire che le regole verranno violate, ci aspettiamo che la Commissione Europea dia una risposta chiara. E’ quello che ho sentito dagli Stati membri nelle discussioni degli ultimi due giorni. Quindi penso che la maggioranza degli Stati membri chiederà chiaramente che queste regole vengano rispettate” ha sottolineato ancora il ministro austriaco, chiarendo che gli Stati membri dell’Eurozona sostengono la Commissione nel chiedere all’Italia il rispetto delle regole di bilancio.
“Naturalmente – ha continuato Loeger – c’è anche una discussione tra gli Stati membri, sul fatto che c’è la necessità di chiarire che l’Eurogruppo è un’unione monetaria, in cui noi stiamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere la situazione insieme”. Pertanto, “da parte nostra abbiamo” fatto presente al ministro dell’Economia “Giovanni Tria, nelle discussioni che avrà in Italia”, la necessità che “chiarisca” a Roma “che la nostra aspettativa è tuttora che, se abbiamo regole a livello europeo, vengano rispettate. Questa – ha concluso – è la nostra aspettativa”.

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