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Nicola Tesla: un bluff americano, l’empirico serbo-croato pigliatutto che si faceva chiamare dottore senza esserlo

di Giusto Buroni – Fino alla fine del XX secolo solo pochi specialisti conoscevano la parola “tesla” come unità di misura di induzione magnetica, che del resto era stata adottata dal mondo scientifico solo negli anni sessanta per onorare post mortem (avvenuta nel 1943) i meriti di un inventore serbo-croato, naturalizzato americano, che nella sua lunga vita era entrato in competizione addirittura con Edison e contendeva ai maggiori inventori del secolo (Roentgen, Einstein, Galileo Ferraris, Marconi, fra i tanti) la maggior parte delle invenzioni ad essi attribuite dalle commissioni scientifiche ufficiali.
Gli immancabili “fan” americani alimentarono i particolari di una vita leggendaria e approfittarono del terrore seminato dalla crisi energetica annunciata nel 1973 per diffondere oltre Atlantico notizie biografiche e “scientifiche” riguardanti colui che, a coronamento di una clamorosa carriera, prometteva all’Umanità energia inesauribile e gratuita, grazie alle sue farneticanti teorie sul “moto perpetuo” e sul trasferimento dell’energia attraverso l'”etere”. I suoi costosissimi progetti, seppure inizialmente finanziati, non furono mai conclusi e i grandi laboratori furono smantellati per pagare i debiti, ma il mito dell’energia infinita e gratuita rimane in vita anche ai giorni nostri e si presta alle più disoneste speculazioni economiche e ideologiche.
Quanto all’articolo diffuso in questi giorni da “Terra Real Time”, si spera che la rinnovata popolarità di Tesla dipenda soprattutto dal fatto che è nata in America da qualche anno una fabbrica di auto elettriche a cui è stato dato il nome del “grande” croato (di etnia serba, per carità) e che è stata, ed è, sempre sull’orlo del fallimento, perché gli Americani non amano le auto elettriche (a parte i Californiani, stregati da Schwarzenegger). Purtroppo la pubblicità della Tesla da una decina d’anni favorisce la diffusione di articoli demenziali, come quello che mi è appena stato sottoposto da un’amica: la solita zuppa di “nuove tecnologie”, condite con UFO e Veda (5000 anni fa e anche prima l’energia era gratis, se non consideriamo gli schiavi), con contorno di “etere”, che forse gli autori degli articoli “sniffano” prima di scrivere. A causa di una disputa su Tesla qualche tempo fa ho perso l’amicizia di un vecchio collega, laureato in fisica e ex dirigente di Alcatel, ma superficiale e credulone: in sostanza io sostengo che le doti di Tesla “scienziato” (che però non ha terminato gli studi universitari, nonostante fosse di famiglia agiata) non fossero superiori a quelle di mio Padre (sesta elementare, Veneziano, emigrato a undici anni a Genova come garzone idraulico e poi operaio  a Milano), il quale registrò decine di brevetti Pirelli, mai contestati (ma neanche retribuiti) nel campo delle alte tensioni e dei cavi transatlantici che le trasportano.
L’ambizione di Tesla e la sua fame di dollari lo resero buon comunicatore, alla fine conteso da grossi investitori americani (il primo fu Westinghouse) ai quali però non rese nulla finanziariamente, al punto che morì povero, ma in un lussuoso albergo, all’età di 87 anni. Aveva la stoffa di un Edison (di cui fu assistente arrivando in America a fine 800) o di un Marconi, ma, come loro, non lasciò dimostrazioni scientifiche, essendo solo sperimentali e empiriche, delle proprie “scoperte”, pur facendosi chiamare “dottore”. Il suo unico autentico successo fu l’imposizione della sua corrente alternata dimostratasi più conveniente della continua di Edison. Anche se ormai vecchissimo, fu conteso da Americani e Nazisti perché pretendeva di avere inventato, come Marconi del resto, il “raggio della morte”, ma nessuno si arrischiò a sborsare i soldi che lui chiedeva per fare un prototipo e dimostrare che possedeva tale arma. Insomma, pur essendo innegabilmente un genio, divenne un ciarlatano e si atteggiò a perseguitato, come, ai giorni nostri, Wanna Marchi e, con maggiori pretese, la coppia Rossi-Focardi, che da decenni si proclamano inventori della “fusione fredda”: la annunciano in vendita nei supermercati, ma nessuno è mai riuscito ad acquistarla. Insomma, l’articolo di Terra Real Time (forse il blog più catastrofista, complottista e superstizioso del WEB) mi fa l’effetto delle parodie di Crozza del professore di meditazioni e dello chef vegano, con l’aggravante della completa assenza di umorismo. In ogni caso l’ho letto (rapidamente) per tenermi informato sulle sciocchezze globali diffuse dalla sempre dilagante superstizione (non solo americana), camuffata da divulgazione scientifica. Se fosse vero che è scritto da un adolescente (classe 1997), l’articolo in sé sarebbe molto buono; poi si scopre che l’adolescente l’ha copiato da un articolo del 2005 e tutto si spiega. Però la società automobilistica Tesla che, non riuscendo a “sfondare” in America, conta di esportare prestissimo in Europa e in Italia, ha avuto in questo modo la sua pubblicità gratuita.

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