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E I DEBITI DI AMIU CHI LI PAGA ADESSO?

Alessandria (a.g.) – Le società in mano pubblica possono fallire? Nel 2011 la Corte di Cassazione (Sezioni Unite, n.10068/2011) ha sostenuto che una società pubblica non è un imprenditore in quando le finalità dell’azienda non sono di natura commerciale e se i ricavi sono prevalentemente di provenienza pubblica (e quindi la società) non opera in ambiente concorrenziale. In sostanza, secondo questi criteri, al di là del caso specifico, una società in house, secondo la Cassazione, non può fallire perché è un ente strumentale del Comune. Inoltre l’improcedibilità del ricorso per dichiarazione di fallimento comporta una maggiore tutela per i terzi creditori che, per vedersi riconosciuti i propri diritti, non dovranno ricorrere al riconoscimento delle responsabilità previste per l’ente che eserciti una attività di direzione e coordinamento ai sensi dell’articolo 2497 del Codice civile e, con ciò, ad un rinvio sine die delle proprie legittime pretese. Tutto questo in teoria, ma la giurisprudenza sul punto resta divisa, e se qui da noi il tribunale dice di no, a Palermo ha detto invece di sì decretando il fallimento per Amia la municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, interamente partecipata dal Comune di Palermo, con sentenza del 19 aprile scorso. Oltre al tribunale di Palermo a favore del fallimento, si sono espressi i tribunali di Foggia per la società dei rifiuti; di Caserta per la società di trasporto pubblico locale; di Monza per la società multiservizi del Comune di Meda. Mentre hanno ritenuto che la società pubblica non possa fallire il tribunale di Catania per la società dei rifiuti; i tribunali di Nola e quello di Santa Maria Capua a Vetere sempre per società di raccolta rifiuti. Per quanto riguarda il nostro caso a rispondere dei debiti di Amiu che non può pagare, dovrebbe essere il Comune di Alessandria che non sta certamente meglio in quanto è in dissesto. E allora ci si chiede: se il Comune può fallire (dissesto) perché non può fallire una partecipata? La questione non è di facile soluzione e la giurisprudenza non aiuta perché divisa su questo punto. I tribunali poi non hanno adottato sempre lo stesso metro di giudizio, per cui abbiamo partecipate fallite e non. Attendiamo sviluppi della situazione. E maggiore chiarezza.

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