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DOTTOR PRIANO NON FACCIA COME IL SIGNOR VANDONE

(08.08.2011) Come promesso ai nostri lettori, proseguiamo le indagini relative alla vendita delle sei farmacie comunali di Alessandria, approfittando di un’intervista rilasciata ad un sito alessandrino dal capogruppo PDL di Alessandria Fabrizio Priano.

di Andrea Guenna
Sarà perché siamo ad agosto e per chi è un sentimentale come me, i sapori, i profumi e le voci d’agosto evocano tempi spensierati trascorsi con gli amici d’un tempo, tanti anni fa, quando scorrazzavo in Vespa, con dietro, o l’amico di mille avventure, il Sancho, o una ragazza di solito carina (ero fortunato), non perché le piacessi, ma perché la Vespa era il mezzo di locomozione più comodo a disposizione. Era il tempo in cui “Chi Vespa mangia le mele, chi non Vespa no” quando per mangiare le mele si intendeva più volgarmente “rimorchiare” e chi era felice possessore del geniale scooter della Piaggio, si illudeva di essere un adone. Altri tempi, ma anche se i tempi non sono gli stessi, i motivi di sollazzo sì, e le beghe comunali in terra mandrogna sono per il cronista un’occasione unica per rivivere in qualche modo quelle estati colme di umorismo e di pazzia collettiva, favorendo l’estensione di articoli intrisi di ironia per ciò che diverte, ma solo in apparenza, perché invece trattano argomenti tristi che toccano la sensibilità e le tasche degli alessandrini. Meglio rimanere seri, dunque, anche se, di fronte a certe nequizie, senza ironia c’è da arrabbiarsi e basta. Per cui cercherò di mantenere un certo equilibrio e, come insegna il maestro, di camminare sulla linea ideale che divide il bene dal male, il bianco dal nero, in nome dell’obiettività e della franchezza. Gli è che leggendo un’intervista rilasciata ad alessandrianew.it da Fabrizio Priano, capogruppo del Pdl a Palazzo Rosso e consigliere di amministrazione della Fondazione CrAl, sono venuto a sapere che l’intervistato vedrebbe bene una cessione del 20% di Farmal Srl, quello che rimane al Comune di Alessandria per la partecipazione nella società ormai proprietaria di quelle che furono un tempo le sei farmacie comunali. Come i nostri lettori sanno perfettamente l’operazione di vendita fu perfezionata nel dicembre 2009 per fusione inversa, un brutto termine per indicare che l’acquirente (Alfarma Srl) dopo l’acquisto è stato inglobato in Farmal Srl (il venditore) che così si è accollata anche il debito della stessa Alfarma Srl con la Cassa di Risparmio di Alessandria per il prestito concesso per l’acquisto di Farmal Srl di ben 10.000.000,00 di euro. Il Comune che ha venduto Farmal ad Alfarma si è tenuto il 20% delle quote e con esse anche il 20% del debito contratto da Alfarma. In sostanza si è indebitato con se stesso avvitandosi in una partita finanziaria in cui sono molte le ombre per cui è difficile fare chiarezza. L’operazione è stata voluta dal signor Vandone, assessore alle finanze ed alle partecipate del comune di Alessandria, ed il dottor Priano, trattando la stessa materia, non ci spiega, al di là dei proclami già di sapore elettoralistico, in che modi e termini abbia concepito la sua idea, certamente frutto di spensierati pomeriggi vacanzieri trascorsi nell’ultimo periodo lontano da Alessandria, e a chi vorrebbe vendere il 20% di Farmal con annessi e connessi. Il dottor Priano potrebbe far nuovamente nominare, qualora si presentasse l’occasione di vendere l’ultimo 20% di Farmal Srl, l’avvocato Franco Paneri come consulente legale per l’espletamento delle pratiche inerenti la transazione (la Giunta previde “la necessità di individuare due supporti di cui uno di carattere societario – economico – finanziario ed uno di carattere societario – legale – amministrativo” e il dirigente responsabile della segreteria generale provvide in data 19 gennaio 2009).
Lo stesso avvocato Franco Paneri, nominato consulente del comune (il venditore) nel gennaio 2009, il 18 maggio 2009 scriveva per conto dell’acquirente: “Ho ricevuto incarico da Alfarma Srl acquirente delle quote sociali di Farmal di evidenziarvi come in seguito ad un rilievo effettuato dal collegio sindacale della partecipata sono emerse, nell’ambito dell’esame del bilancio provvisorio 2008 (esercizio integralmente gestito dal Comune quale socio unico) perdite determinate secondo corretti principi contabili nell’ammontare di € 258,222,86”. In buona sostanza, l’avvocato Franco Paneri “…auspicando un immediato riscontro da parte vostra (il Comune, n.d.r.) nel comune interesse delle parti” chiedeva per conto dell’acquirente Alfarma Srl che il Comune accettasse la proposta di un’immediata devoluzione di 258.222,86 anche mediante compensazione delle partite dare/avere intercorrenti tra il Comune e Farmal Srl. Mi stupisce, a questo proposito, l’indubbia abilità dell’avvocato Franco Paneri che è riuscito a ricoprire due ruoli così lontani e così diversi in meno di sei mesi. Che cosa si sia fatto dare da Alfarma Srl per la consulenza non si sa e non lo voglio sapere, ma la nomina del figlio Marco Paneri nel Consiglio di Amministrazione di Farmal Srl, è stata voluta dal sindaco Fabbio con decreto 227 del 17 dicembre 2008, e quindi non è un favore dell’acquirente Alfarma Srl. Resta il fatto incontrovertibile che l’avvocato Franco Paneri è stato incaricato dal Comune di Alessandria per 40.000,00 euro (capitolo 10102065 del bilancio 2008). Ma a fine 2009, quando, con la fusione inversa di cui sopra, al povero Comune di Alessandria toccò di pagare rata e interessi del mutuo contratto da Alfarma Srl, l’avvocato Paneri dov’era? Ha dato qualche informativa? E dov’era il dottor Priano capogruppo del PDL alessandrino che ora fa finta di non sapere e vuole vendere quel maledetto ultimo 20%? Ci aiuti, Priano, almeno ora a capire, data la latitanza di Vandone, quanto ci sia costata veramente l’operazione delle farmacie comunali. Infatti, ai 40.000 euro dati dal venditore (Comune di Alessandria) all’avvocato Franco Paneri, bisogna sommare la quota parte dei 258,222,86 chiesta dallo stesso Paneri a maggio 2009 per conto dell’acquirente (Alfarma Srl), l’accollo, sempre quota parte, del debito assunto da Farmal Srl per il finanziamento di Alfarma Srl di 10.000.000 di euro, contratto con la Cassa di Risparmio di Alessandria e fatto decorrere retroattivamente al 1° gennaio 2009 col progetto di fusione inversa di fine 2009, il costo della perizia del dottor Roberto Malvezzi e del dottor Daniele Pittatore nominati consulenti dal Comune di Alessandria per la valutazione delle sei farmacie in vendita, per complessivi 115.000 euro. Tutta questa zuppa l’ha messa su proprio il signor Vandone ed ora è lecito augurarsi che, nel caso il dottor Priano si dovesse occupare di un’altra vendita analoga inerente sempre Farmal Srl, in veste, chissà, di membro della prossima giunta, forse anche, spera lui, in veste di sindaco (anche se sono in molti a scommettere che gli attuali reggitori della Cosa Pubblica se ne torneranno presto a casa), non faccia lo stesso casino che è stato fatto nell’affare Farmal-Alfarma dal signor Vandone.

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