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Gli stand-by degli elettrodomestici programmabili… per risparmiare che cosa?

Proseguiamo ora con i mutamenti di Lifestyle richiesti al comune consumatore in seguito all’insorgente timore di esaurire le risorse. Una volta scaricata sul “consumatore” ogni colpa del rischio di esaurimento, si trattava di obbligarlo a accettare mutamenti di stile di vita che gli dessero l’impressione di soddisfare le esigenze di risparmio di energia senza rendersi conto di spendere tutti i propri guadagni o risparmi per continuare ad arricchire i produttori di generi di consumo che si ritengono esentati dal migliorare l’efficienza dei loro processi produttivi quando ciò comporti un aumento di spesa. Il consumatore che, a causa del buco nell’ozono, aveva già dovuto cambiare il frigorifero, viene ora invitato a cambiare tutti i suoi elettrodomestici e i sistemi elettronici audiovisivi, ancora perfettamente funzionanti. Vengono posti sotto accusa tutti gli apparecchi telecomandati a raggi infrarossi (e anche i più rari radiocomandati), perché il ricevitore e decodificatore di comandi resta in funzione tutto il giorno e comporta una quantità di lucine rosse, gialle e verdi che non servono quando non si usa l’apparecchio. Da bandire sono anche tutti i registratori audio e video, perché, in attesa di entrare in funzione secondo i tempi programmati, rimangono in uno stato di “stand-by” durante il quale una parte dell’elettronica viene alimentata: per esempio, deve sempre funzionare l’orologio. Vengono messi in commercio strani marchingegni, ovviamente telecomandati, che contemporaneamente spengono tutti gli “stand-by” di casa. La comunità Europea, che nel frattempo si era presa in carico il problema, aveva disposto che tutti gli apparecchi elettronici dovessero essere dotati anche di un interruttore generale meccanico. Il cittadino comune comprava i nuovi modelli “a norma”, senza accorgersi che d’ora in avanti avrebbe dovuto passare ore a ri-programmare orologi e timer, come quando ci si riprende da un “black-out”. Non sapevamo, all’inizio, che questo era l’anticipo di ciò che sarebbe successo nell'”Era Digitale”, in cui non c’è più bisogno di registrare programmi radiofonici o televisivi perché con un semplice (e costoso) abbonamento a uno dei tanti servizi “on-demand” disponibili si può sentire o vedere in qualunque momento e senza interruzioni da pubblicità qualunque programma che uno possa avere perduto “in diretta”. Naturalmente con i filmati di famiglia non c’è questa possibilità: verranno archiviati nel cellulare fino a riempire la memoria, poi verranno cancellati, senza essere stati mai più rivisti. Non si deve dimenticare, parlando di consumo degli “stand-by, la controproducente campagna che si fa per il lancio della “Domotica”, che, insieme a alcune trovate utili, offre anche la comodità di aprire e chiudere tende, finestre, sportelli e cassetti degli armadi, ecc. mediante motore elettrico azionato con telecomando, anche con apposita APP. Naturalmente anche qui tutti i ricevitori e decodificatori di telecomando, uno per ogni finestra e armadio, devono essere accesi in permanenza, mandando a farsi benedire tutto il risparmio ottenuto eliminando gli “stand-by” da televisori e videoregistratori. In conclusione: anche lo scandalo energetico degli “stand-by” nascondeva più di una grossa montatura commerciale.

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