Press "Enter" to skip to content

IL “CAPO” ESPIATORIO E LA “SCHIENA DIRITTA”

L’italiano è, a detta di molti, la lingua più musicale, completa e bella del mondo ma in Italia fanno di tutto per imbarbarirla, e renderla volgare e inaudibile. Mi piace la cosa perché vuol dire che la mia opera di imbarbarimento sta funzionando, e mi piacerebbe sapere cosa ne pensa quel trombone di conservatore che è il Guennone.

Bafometto prendi la macchina che andiamo a trovare il Guenna.

Bafometto. Subito capo.

Siamo arrivati. Suono. Apre. Entro.

Louis Cyphre. Ciao Guennone!
Guenna. Che sorpresa, era un po’ che non ci si vedeva.
Louis Cyphre. Mica tanto sai, ci siamo visti meno di due mesi fa.
Guenna. Ah già, tu hai tutto il tempo che vuoi a differenza di noi mortali per i quali non basta mai.
Louis Cyphre. E bravo il Guennone.
Guenna. Vuoi un buon Calvados?
Louis Cyphre. E perché no? Beviamoci sopra.
Guenna. Qual buon vento?
Louis Cyphre. Sai Guennone, ho notato che la lingua italiana si sta imbarbarendo. Ti confesso che da una parte sono felice perché quando prevale il male ho vinto io, ma dall’altra mi dispiace un po’ perché l’italiano mi piaceva così com’era, e invece…
Guenna. E invece non sappiamo più né l’italiano né le altre lingue straniere che molti di noi pretendono di conoscere. Stiamo diventando analfabeti internazionali.
Louis Cyphre. AAAh, aah, ah, ah, ah…, bella questa: analfabeti internazionali. Sai cos’è che mi stupisce? È che tra i più ignoranti ci sono i politici!
Guenna. Non è una novità e la prova che ciò è vero è lo stato in cui hanno ridotto l’Italia.
Luois Cyphre. Per esempio, Guennone, perché dicono avere la schiena diritta per dire che “una persona è perbene”? Una volta il dire che qualcuno aveva la schiena diritta voleva dire che era un pelandrone che non piegava la schiena per lavorare…
Guenna. È proprio così. Ma sai, sono talmente ignoranti che confondono i modi di dire e scambiano il detto avere la schiena diritta con andare a testa alta che presuppone pure di avere la schiena diritta, ma ha tutto un altro significato.
Louis Cyphre. Come quelli che parlano di preziosità, mentre in italiano si dovrebbe dire pregio. Oppure parlano di emozionale, mentre in italiano si dovrebbe dire – distinguendo – emotivo od emozionante. O come quelli che dicono che tizio è una persona solare invece di aperta, gioviale, simpatica. Di solare ci sono le fasi e i pannelli fotovoltaici!
Guenna. Parole sante…, hmmm, pardon, diaboliche!
Louis Cyphre. Poi ora che sono cominciate le scuole si sente dire che suona la campanella, quando si dovrebbe dire campanello perché quello della scuola è elettrico e non ha il battacchio.
Guenna. È vero, come quelli che chiedono delle zucchine ma in verità vorrebbero degli zucchini. La zucchina è una particolare qualità di zucca, più piccola, mentre lo zucchino, anche se diventa molto grande, non sarà mai una zucca!
Louis Cyphre. Per contro le donne in politica e nelle professioni preferiscono farsi chiamare al maschile: l’avvocato Giulietta Marsili, il dottor Margherita Rossi, il presidente Giovanna Mercuri, mentre si dovrebbe dire l’avvocatessa…, la dottoressa…, la presidente
Guenna. E poi chiamano le bambine Andrea che è il nome più maschile in assoluto perché in greco andros significa “uomo forte, guerriero”.
Louis Cyphre. Ti brucia, eh Guennone, che chiamino le pulzelle col tuo nome?
Guenna. Un po’ sì, lo confesso.
Louis Cyphre. E le zoccole?
Guenna. Come, non sai cosa sono le zoccole?
Louis Cyphre. A Napoli sono una cosa ma qui ad Alessandria sono un’altra cosa.
Guenna. E sì, qui le zoccole sono gli zoccoli, come lo stomi, in dialetto alessandrino, sta sia per “stomaco” che per “seno”…, le tette insomma. Però ad onor del vero e per non offendere nessuno, la zoccola in pianura padana è un nome comune che deriva dal longobardo zoc o zuoc che vuol dire “tronchetto di legno, ceppo”, ed ha generato un cognome, Zoccola o Zoccolo, Zoccoli (poi Cozzoli o Gozzoli per rotacismo) ad indicare il falegname o anche il boscaiolo.
Loui Cyphre. E bravo il Guennone. Ma di’ un po’, cosa ne pensi dei magistrati?
Guenna. Non vuoi mica che finisca nei guai, per caso!
Louis Cyphre. Ho capito, vado avanti io. I magistrati – dicevo – che dovrebbero essere persone colte, non hanno mai protestato, per esempio, per l’aggettivo o pronome indagato. Infatti il verbo indagare è intransitivo, e indagato, sia come participio che come aggettivo o pronome deverbale, è usato dalle cancellerie in senso transitivo: “il registro degli indagati”, “io indago lui”, “lui è indagato”. Dovrebbe dirsi invece il registro degli inquisiti: “io inquisisco te”, “lui è inquisito”, proprio perché inquisire, a differenza di indagare, è transitivo!
Guenna. E bravo Louis. E che dire di quei politici e di quei giornalisti che chiamano Consulta la Corte Costituzionale? Sono una manica di ignoranti perché la Consulta era un organo consultivo, appunto, della Chiesa e risiedeva  proprio nel palazzo della Consulta, ma oggi quel palazzo è occupato dalla Corte Costituzionale che, tuttavia, non può essere un organo consultivo, quindi una consulta, proprio perché organo deliberante!
Louis Cyphre. E bravo il Guennone. E cosa ne pensi del fatto che si possa anteporre la virgola alla congiunzione e ?
Guenna. Sì, si può fare quando la congiunzione e diventa una particella avverbiale all’inizio di un periodo. Per esempio: “mangio pane e salame, e poi vado a dormire”. In questo caso “pane e salame” sono sostantivi uniti dalla congiunzione, mentre “vado a dormire” è un periodo successivo e vuole la virgola prima della particella e .
Louis Cyphre. E bravo il Guennone. E cosa ne pensi dei pronomi indefiniti negativi come nessuno? Come scriveresti una frase negativa? Col pronome nessuno o col pronome alcuno?
Guenna. Stiamo parlando dell’italiano e non del francese dove si usa sempre il pronome “alcuno” aucun che tradotto in italiano dà sia “alcuno” che “nessuno”. In italiano la forma corretta è solo quella con nessuno : “io non ho nessun problema a spostarmi”, e non invece “io non ho alcun problema a spostarmi”. E tu, invece, cosa pensi di quelli che confondono l’accento con l’apostrofo? Dammi un po’ di pane diventa per loro dammi un pò di pane.
Louis Cyphre. Sono ignoranti e non sanno che po’  vuole l’apostrofo in quanto forma apocopata di poco.
Guenna. E bravo Louis. Sai cosa ti dico? Che ci hanno rovinato le lingue straniere, soprattutto il francese e l’inglese che hanno inquinato l’italiano. Per esempio molti credono che il pronome inglese you significhi solo “tu”, mentre può significare anche “voi”. Alla regina ci si rivolge con you ma in questo caso è un “voi”, ovviamente. Questo errore, a noi italiani che siamo esterofili, ha creato un sacco di confusione per cui, volendo imitare i sudditi di Sua Maestà la Regina Elisabetta, non sappiamo più quando salutare col ciao o col buongiorno e buonasera.
Louis Cyphre. Per tagliare la testa al toro oggi si saluta sempre più frequentemente col generico buona giornata che va bene sia col tu che col lei (voi  in inglese).
Guenna. Caro Louis. Forse siamo stati  troppo cattivi con Rita Rossa nel rimarcare il suo errore che, per la verità poteva essere anche di un altro, quando ha scritto del “capo espiatorio” invece che del “capro espiatorio”. In fondo in questa caporetto linguistica il suo è un peccato veniale.
Louis Cyphre. O venale?
Guenna. Non provocarmi Louis, veniale, che diamine!
Louis Cyphre. Bravo Guennone vedo che sei preparato. Ti lascio perché  s’è fatto tardi. Alla prossima.

Mentre raggiungevo la macchina pensavo al Guennone che, facendo il giornalista, è padrone della lingua. Ma non gli è servito a molto perché altri che sono sgrammaticati hanno fatto più carriera. Ma lui è contento così.
Vai Bafometto che ho fame e voglio tornare a casa perché mi attende una bella lingua, che non è né l’italiano, né l’inglese, né il francese ma è semplicemente salmistrata.
Aaah, aah, ah, ah, ah…!

Be First to Comment

    Lascia un commento