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DA ROBERTO SARTI E GIANFRANCO CUTTICA DI REVIGLIASCO

Uno scorcio suggestivo della cittadellaSULLA CITTADELLA LA PRIMA PAROLA SPETTA ALLA CITTÀ

Si è assistito recentemente al riaccendersi dell’annoso dibattito sull’utilizzo della Cittadella in considerazione della decisione dell’ente proprietario, il Demanio, di affidarla in concessione ad una realtà privata. In questo senso ci sembra importante formulare alcune considerazioni anche in rapporto all’impegno profuso nel sostenere una linea coerente ed organica nell’impostazione del problema da alcuni anni a questa parte almeno a partire dalla primavera del 2007 allorquando non ci limitammo a dichiarazioni roboanti atte a generare clamore giornalistico ma compilammo un documento circostanziato,  stampato e pubblicato. In tale documento veniva ribadito che il primo passo da fare riguarda l’individuazione di un percorso razionale a tutta la questione al fine di mettere ogni tassello al posto giusto evitando di cadere nella pericolosa trappola del sensazionalismo o nella quanto mai inutile e perversa “competizione” di chi dimostra di avere l’idea migliore o più originale per quanto concerne la futura destinazione d’uso del complesso. Uno degli elementi essenziali è che il Comune deve essere capofila in tutta la vicenda coinvolgendo a sua volta altri Enti ed istituzioni come la Provincia, se ancora esisterà, e la Regione. Ma deve essere ben chiaro che le condizioni le deve dettare Alessandria perché la Cittadella è un suo problema urbanistico e non di altri: né della Provincia né della Regione e tantomeno dello Stato. I nostri problemi urbanistici non possiamo lasciali alla merce’ di altri che, il più delle volte , si occupano del problema unicamente per meri interessi economici. La futura destinazione d’uso della Cittadella deve essere pensata in termini di equilibrato rapporto con la città, non di dissennato disequilibrio. Tra Cittadella e città non deve aprirsi una competizione per la sopravvivenza o la prevaricazione ma una vera e propria ricerca di arricchimento reciproco attraverso percorsi sinergici. La Cittadella va tutelata ed integrata nella città ma la città non va annientata per il solo fatto che esiste la Cittadella. Indubbiamente devono essere posti dei paletti ben precisi: l’area della Cittadella non può assolutamente essere teatro di speculazione edilizia evitando in tal senso qualsivoglia tentativo di nuove edificazioni; la Cittadella è da rispettare sia per quanto concerne le strutture interne sia per quanto concerne la sua visibilità esterna. Ecco perché è essenziale che l’Amministrazione superi la fase inerziale che finora l’ha contraddistinta  dando corso velocemente, e cioè prima della scadenza, ai progetti dei PISU(piani integrati di sviluppo urbano) che vedono nella fortezza ed in generale nello storico Borgo Rovereto uno dei punti fondamentali; essendo poi un monumento si impongono regole ben precise di restauro conservativo. Evidente che considerando i costi altissimi destinati al recupero del manufatto, che da dati FinPiemonte possono essere valutati nell’ambito dei 300 milioni di euro, cifra forse ottimistica, risulta evidente l’impossibilità di prospettare una soluzione esclusivamente “pubblica” del problema non solo a livello locale ma ,date le dimensioni dell’insieme, anche a livello nazionale. Il privato non va quindi demonizzato o bandito da qualsiasi ipotesi futura nella misura in cui si terrà conto dei vincoli nazionali di tutela dei monumenti e di quelli locali insiti nella destinazione d’uso del bene. Semmai la vera scommessa sarà l’individuazione di azioni ed eventi che possano in qualche modo allargare la maglia degli interessati in un raggio che per forza di cose deve superare i confini locali, non dimenticando l’evento rappresentato dall’Expo 2015. In questo senso e su queste basi  la Cittadella potrebbe configurarsi davvero come uno strumento di rilancio per Alessandria. Riteniamo convintamente  che non sia interesse di alcuno avviare una situazione di utilizzo del bene Cittadella che non abbia come obiettivo l’afflusso di pubblico con indiscussi benefici per il commercio cittadino. Sarebbe inoltre importante che la città si renda disponibile ad individuare ed avviare soluzioni e prospettive con un’ottica aperta a 360 gradi. Da qui l’importanza di sapere cosa pensano gli alessandrini della Cittadella dal momento che da qualche anno hanno dimostrato affetto ed attenzione nei confronti del monumento partecipando numerosi alle varie iniziative, alcune delle quali estemporanee e discutibili, che si sono avvicendate. Fino ad oggi gli alessandrini sono stati in gran parte spettatori del “defilè” di quelle idee, più o meno buone, originali o malsane, che si sono succedute. Ascoltiamo quindi il parere dei cittadini, se non altro come parte in causa del problema. Magari anche grazie a loro qualche saggia idea potrebbe emergere ed aiutarci a focalizzare meglio la questione. In una parola meno orticello per “alcuni eletti” e più prospettiva per tutti.

Roberto Sarti – Presidente Gruppo Lega Nord
Gianfranco Cuttica di Revigliasco – già Presidente del Consiglio Comunale e Assessore alla cultura Comune di Alessandria

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