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Lo scalo merci delle Ferrovie di Alessandria prossimo retroporto di Genova?

Alessandria – “Rigenerazione Urbana e Logistica” sono i temi sui quali si è incentrata, ieri a Palazzo Monferrato, l’assemblea provinciale dei costruttori Ance di Alessandria.
La logistica, in particolar modo, è stato un tema importante e di cui si è discusso parecchio.
“Un’opportunità per attrarre nuovi operatori, nuovi servizi con ricadute occupazionali e in fin dei conti una domanda insediativa” ha tenuto a sottolineare Paolo Valvassore, presidente Ance, che ha aperto i lavori assieme al primo cittadino di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, al presidente della Provincia, Gianfranco Baldi, al presidente della Camera di Commercio di Alessandria, Gianpaolo Coscia, a Vittoria Poggio, Assessore al Commercio, Cultura e Turismo della Regione Piemonte e a Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Opere Pubbliche.
Nicola Bassi, responsabile sviluppo di Uirnet che per conto del ministero gestisce infrastrutture e trasporti, ha poi presentato, ufficialmente e per la prima volta, la proposta Retroporto Ligure, che coinvolgerebbe, almeno sulla carta, notevolmente l’Alessandrino.
“Una soluzione per risolvere il problema dell’ingolfamento dei porti liguri, già ora notevole ma in peggioramento a causa dei 900.000 nuovi container annui previsti dalla Maersk a Vado e degli 800 mila a Calata Battello di Genova, il cui porto ha l’obiettivo di raddoppiare il traffico dagli attuali 2,8 milioni a 4, 5 milioni di teu all’anno” ha sottolineato Bassi che ha, poi, parlato di quella che, sempre sulla carta, sarebbe una possibile soluzione per movimentare questa massa di container che, al giorno d’oggi, viaggia all’85% su Tir che arrivano e lasciano il porto a sciame, cioè nelle stesse ore: i “buffer”, punti di interscambio nell’entroterra serviti da camion-shuttle che facciano la spola con Genova almeno 20 ore su 24.
In provincia di Alessandria dovrebbero sorgerne un paio: uno, quello in pole, a Rivalta Scrivia, nel tortonese.
L’investimento dovrebbe aggirarsi sui 63 milioni di euro, con 200 occupati diretti e un’area globale di mezzo milione di metri quadri.
“Le Ferrovie hanno annunciato pubblicamente che vogliono usare lo scalo merci di Alessandria come retroporto di Genova” ha affermato Bassi, parlando del trasporto su treno.
Sarà davvero così?
Noi di Alessandria Oggi qualche dubbio lo avanziamo, visto che ormai, su trasporti e logistica, e soprattutto sull’ormai strafamoso retroporto di Genova, è davvero da troppo che se ne parla.
Sarà la volta buona che una soluzione sarà davvero trovata?
Attendiamo fiduciosi.

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