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Il quartiere Cristo “a secco”: come all’Amba Alagi scarseggia l’acqua

Alessandria (Max Corradi) – Nonostante le buone intenzioni del presidente, in Amag non funziona praticamente niente. Agli Orti il depuratore è in tilt e la puzza è insopportabile, al Rione Cristo si registra il fallimento del teleriscaldamento che è una gabbia per gli utenti costretti a dipendere da un caldaione che serve cinque condomini, alimentato a metano, anziché dotarsi d’un generatore di biometano che utilizza la forsu (frazione organica rifiuti solidi urbani) e, sempre al Cristo (10.000 abitanti) scarseggia l’acqua.
Da Agosto, infatti, in alcune aree del quartiere più popoloso di Alessandria, i cittadini continuano a lamentare problemi come l’abbassamento della pressione dei rubinetti o addirittura la sospensione totale del servizio idrico.
L’ultimo disagio, in ordine di tempo, è di oggi, e riguarda il guasto ad una condotta che ha provocato diversi problemi ai cittadini di Via Scazzola, Via Fernandel (stavolta non c’entra niente Cavallera; n.d.r.) e Via Verneri. Alle 2 di ieri notte i tecnici di Amag Reti Idriche, quella di Bressan (nella foto), sono intervenuti per individuare la perdita e sostituire il tubo che però è stato rimesso a posto soltanto oggi pomeriggio. Dodici ora per riparare un tubo. Complimenti.
Tutto ciò nonostante che il presidente del Gruppo Amag Paolo Arrobbio, proprio ieri, 12 novembre, abbia dichiarato che “Amag Reti Idriche è una società sana e fortemente patrimonializzata. E, a breve, sarà possibile un piano di investimenti da 25 milioni di euro col sistema bancario grazie ai risultati ottenuti, ovvero 71 milioni di euro di patrimonio netto e oltre 24 milioni di crediti”.

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