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FABBIO HA LASCIATO I CONSIGLIERI DI MAGGIORANZA COL CERINO IN MANO

Il massimale assicurativo è di un milione di euro ma, complessivamente, se la sentenza dovesse giungere a condanna, l’importo del risarcimento chiesto è molto superiore, per cui i consiglieri comunali di Alessandria che hanno approvato i bilanci sotto inchiesta dovranno rispondere personalmente. A pie’ di pagina il documento sottoscritto dall’avvocatessa Bocchio.
di Andrea Guenna
Alessandria (16.10.2011)
 – I consiglieri comunali di Alessandria si sono finalmente resi conto di essere rimasti col cerino in mano essendo gli unici responsabili cui la Corte dei Conti chiederà di rispondere per il risarcimento danni previsto dalla legge nel caso in cui non dovessero essere chiariti i rilievi contabili sollevati dai revisori e dalla Corte stessa. In sostanza a pagare non sarà solo Fabbio ma tutta la maggioranza di Consiglio Comunale che ha approvato il bilancio. I consiglieri coinvolti sono, solo per il bilancio 2010: Mario Bocchio, Davide Buzzi Langhi, Mauro Cappelletti, Giuseppe Caridi, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, Piercarlo Fabbio, Stefano Foglino, Maurizio Grassano, Walter Grassi, Gloria Teresa Grillo, Cristian La Greca, Emanuele Locci, Antonio Maconi, Fedele Micò, Carmine Passalacqua, Massimo Piccolo, Fabrizio Priano, Claudio Prigione, Vittoria Poggio, Oreste Rossi, Aldo Rovito, Roberto Sarti, Maurizio Sciaudone, Pietro Tascheri. Costoro devono sapere che, avendo votato a favore di almeno uno dei bilanci sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti sono  responsabili nel caso che i rilievi effettuati in fase istruttoria siano confermati in giudizio. E non c’è assicurazione che tenga perché il massimale assicurato è per delibera e non pro capite. Quindi non tutela il singolo consigliere ma l’atto per cui i consiglieri che lo hanno approvato sono responsabili in solido. Inoltre esiste un procedimento da parte della Procura della Repubblica di Alessandria a carico del Ragioniere Capo del Comune Carlo Alberto Ravazzano che potrebbe trascinare in giudizio anche il consiglio comunale qualora fossero riscontrate delle responsabilità a suo carico. Per questi motivi c’è aria di fronda a Palazzo Rosso e Fabbio è assediato e costretto all’angolo al punto che ha delegato l’ufficio legale del Comune a redigere un documento col quale si spieghi cosa stia succedendo. Un documento non dovuto, con un titolo in perfetto burocratese tanto per aggiungere confusione a confusione: “Pronuncia sul rendiconto ai sensi dell’art. 1 commi 166 e segg. Della legge 23.12.2005 n. 266. Prime Considerazioni” a firma dell’avvocatessa Orietta Bocchio. Si tratta di sei paginette con le quali, con stile morbido e suadente, si spiega che non c’è da preoccuparsi perché la situazione è sotto controllo. Premesso che non siamo affatto in una fase interlocutoria – come scrive più volte l’avvocatessa Bocchio – ma in presenza di un procedimento aperto dalla Corte dei Conti nei confronti del Comune di Alessandria per gravi irregolarità, per cui è previsto il risarcimento danni, nel documento si legge che: “Il rendiconto 2010 è stato approvato dal Consiglio (Comunale, n.d.r.) che non ha tenuto conto o ha valutato insussistenti le osservazioni del collegio dei revisori”. Quindi si legge ancora che la Corte dei Conti ha trasmesso la pratica alla Procura della Corte dei Conti per un’apertura – non “eventuale” avvocatessa Bocchio come scrive lei – d’un procedimento di responsabilità contabile, ed alla Prefettura per un’eventuale – questa sì -procedura a carico del Comune di Alessandria ai sensi dell’art.1 comma 3 della legge 140 del 2004. Inoltre l’avvocatessa Bocchio non nega la responsabilità amministrativa del Consiglio Comunale per cui si attiva sempre e comunque la Corte dei Conti, cosa che sta puntualmente accadendo.

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