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DA STEFANO ISGRÒ EX DIPENDENTE ENERGIA E TERRITORIO SRL – RSA FILCAMS CGIL ALESSANDRIA

NON DIAMO AD ENERGIA E TERRITORIO COLPE CHE NON HA – Sono Stefano Isgrò, ex dipendente di Energia e Territorio,  Rsa  Filcams Cgil Alessandria, e sono stato responsabile delle attività inerenti la gestione di parte del processo delle gestione multe. Stamattina con grande stupore mi sono ritrovato a leggere un articolo su ‘La Stampa’ di Alessandria circa il problema degli arretrati delle multe da autovelox. A questo proposito lei scrive che “..l’arretrato in questione è stato ereditato in ultimo dalla gestione affidata a  energia e territorio…”. Nulla di più falso e inesatto, e cercherò di chiarirne le motivazioni.
Il primo incarico per le attività di supporto al comando della polizia provinciale è stato affidato ad Energia e Territorio nel giugno 2011, ed è terminato il 31 dicembre 2011.
L’incarico consisteva nella verifica, aggiornamento e/o correzione delle generalità dei soggetti destinatari di verbali di contestazione per violazione del codice della strada rimasti senza riscontro e restituiti al servizio postale che, per numero e anomalie, non potevano essere evasi nei tempi necessari dal personale in servizio dell’ente. Il numero delle posizioni in scadenza  era stato stimato in circa 13.000. A fine anno le pratiche totali gestite dal personale di Rnergia e Territorio, comprensive del lavoro di archiviazioni, sono risultate 24.791, quasi il doppio delle pratiche stimate.
Il lavoro è stato poi interrotto a fine anno, non essendo stata rinnovata la convenzione,  ed è ripreso nel maggio 2012, fino al maggio 2014.
Per tutto questo periodo il personale di Energia e Territorio, con riduzione del 40% dell’orario di lavoro in virtù del contratto di solidarietà, ha garantito la presenza continua e giornaliera  di 6 persone a rotazione, dedicate alle attività del comando di polizia provinciale con  precisi incarichi,  ma nulla del nostro lavoro era relativo alla parte finale del processo, ovvero  al recupero delle sanzioni non pagate, attività per cui ET non era autorizzata non avendo i requisiti di legge. Inoltre il cosiddetto disastro del 17.500 verbali inviati in ritardo per lo stesso motivo non è imputabile al lavoro di ET.
A maggio di quest’anno  tutto il personale di Energia e Territorio è stato messo in cassa integrazione in deroga a 0 ore ed è stato pertanto costretto a interrompere l’attività lavorativa ma chiaramente non ha lasciato arretrati rispetto alle proprie competenze.
Mi preme ricordare che i 12 dipendenti di ET – dopo aver svolto per anni il proprio lavoro con professionalità, impegno e dedizione per nome e per conto della provincia di alessandria  (che detiene il 98% del capitale della società) – il 19 settembre scorso hanno ricevuto una lettera di licenziamento per cessata attività, senza che nessun amministratore dell’ente provincia abbia messo in campo soluzioni di ricollocamento, nonostante le continue promesse.
Oggi la delusione nei confronti della politica alessandrina è forte, e non possiamo permettere che oltre ad aver perso il lavoro, il personale sia in qualche modo anche incolpato del fallimento di Energia e Territorio. La busta paga non c’è più, ma se permette la nostra dignità vorremmo conservarla.
La prego di portare all’opinione pubblica  quanto sopra specificato, sperando che venga messo in luce una volta tanto, e con un briciolo di rispetto e umanità, il dramma delle 12 famiglie che da questa settimana dovranno fare i conti con la precarietà, tenendo correttamente separate le responsabilità politiche da quelle dei singoli lavoratori, gli unici a farne le spese.

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