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Cari Crucchi: se i soldi non ce li dà l’Ue ce li darà la malavita organizzata, a meno che non usciamo dall’Euro

di Andrea Guenna – Che tedeschi e i popoli nordici in genere – Olanda compresa – siano etnie “intere”, nel senso che non hanno un’intelligenza flessibile, duttile, elastica, adattabile alle nuove esigenze del momento, è noto a tutti o quasi. Noi greci, celti e latini, o meglio, noi non-sassoni, li conosciamo da più di duemila anni, cioè da quando i Romani, tra il terzo secolo avanti Cristo ed il periodo di Cesare, impegnati a varie riprese, nella conquista della Mitteleuropa, hanno pensato di non oltrepassare il Reno perché oltre c’erano delle popolazioni barbare dai modi bestiali. Leggendo ciò che scrive Giulio Cesare nel De Bello Gallico, si viene a sapere che i Germani consideravano Dei solo il Sole, il Vulcano, la Luna, cioè solo quello che si vedeva, a dimostrazione che ignoravano la dimensione mistica e sacra dell’esistenza. Passavano la vita a cacciare e a fare la guerra e, fin da piccoli, erano abituati alla vita dura, impastata di sangue, sudore, morte, lotta e fatica. Non praticavano l’agricoltura e il vitto consisteva in latte, formaggio e carne, spesso cruda, dopo essere stata posta sulla sella per essere ammorbidita dal culo del cavaliere durante una cavalcata. Erano nomadi e razziatori. Sporchi e puzzolenti. Bestie insomma.

Due culture inconciliabili
È chiaro che fra la cultura greco-romana e quella sassone vi fossero – e vi siano ancora – distanze siderali che i secoli non hanno completamente colmato. E come i “Crucchi” ambiscono al potere dopo aver vinto con la forza bruta (non solo attuata con le armi classiche, ma anche con altri metodi più attuali), non avranno mai la finezza dei latini che vedono sempre il lato bello, armonioso e positivo della vita, cosa vi sia dietro a qualsiasi situazione. Come nel caso della Pax Romana, esempio ante litteram di una politica estera modernissima ed ancora attuale, tendente a garantire il benessere delle popolazioni sottomesse che mantenevano intatte le loro tradizioni. Gli è che, dopo più di venti secoli, siamo ancora qui a fare i conti coi tedeschi che vogliono imporsi al resto d’Europa, costi quello che costi. Non sto a ricordare i disastri che questo popolo ha causato ed indirettamente inflitto agli altri, le guerre, le pestilenze, gli scismi religiosi, l’olocausto di 80 anni fa. Questi qua sono gli stessi che oggi non ci vogliono aiutare a causa del Covid19 che ha messo la nostra bella Italia in ginocchio. I numeri non mentono: Pli -9%, debito su Pil: 150%. Rischio fallimento per il 30% delle aziende. Rischio povertà per almeno 9 milioni di italiani. E loro, i Crucchi insieme ai loro lacchè olandesi ridono di noi invece di aiutarci, ci danno solo rasoi cui farci aggrappare mentre sprofondiamo. E non capiscono che, pur con tutto l’odio che nutrono nei nostri confronti, se noi sprofondiamo sprofonda l’Europa intera che sarà insidiata a sua volta dalla malavita organizzata che, quanto a cinismo e smania di potere, non è seconda a nessuno. E che, soprattutto, non avendo più il controllo da parte dell’Italia che ne ha sempre limitato l’azione al di fuori dei nostri confini, non avrà più freni e saranno cazzi di tedeschi, olandesi, danesi, scandinavi e compagnia cantante.

I tedeschi non capiscono niente e la malavita ne approfitta
Ma queste cose i Crucchi non le capiscono e non mi meraviglio poiché per chi ha concepito i lager e sterminato centinaia di migliaia di innocenti (non sono stati sei milioni gli ebrei morti, per il semplice fatto che in Europa gli ebrei erano, in quel tempo, non più di due milioni in tutto), può anche concepire una collaborazione con la malavita organizzata di stampo mafioso che sarebbe “istituzionalizzata” (i Crucchi organizzano qualsiasi cosa, hanno il chiodo fisso) ed organica al potere statale. Non capiscono – per esempio – che se l’Europa non ci da una mano, sarà la malavita organizzata a prendere il posto dello Stato. Per cui, mentre scrivo queste cose, non mi stupisco quando leggo su La Stampa di oggi che il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri dichiara: “La ‘Ndrangheta è già arrivata prima dello Stato, nel mirino c’è il brand Italia. [Inoltre] L’effetto delle scarcerazioni, che sono state tantissime, circa 400, è che la gente potrebbe allontanarsi dalle istituzioni”. Se a ciò aggiungiamo il fatto che Mafia, ‘Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona Unita sono molto solvibili perché, a differenza dello Stato, pagano subito, anche cifre considerevoli, in contanti e senza pastoie burocratiche, la gente non ha più nessun dubbio: abbandona lo Stato e abbraccia la malavita organizzata. A questo proposito Gratteri spiega: “C’è un welfare mafioso, che approfitta della mancanza dello Stato, e c’è il doping economico di cui hanno bisogno imprese e attività commerciali per non fallire. Le mafie hanno una liquidità sterminata e dunque investono”. Cari Crucchi, noi avremo la Mafia sul groppone, ma voi e i vostri lacchè ce l’avete nel culo perché a forza di fare i furbetti con la finanza, vi siete fatti fregare e tra un anno questa Italia Mafiosa da voi provocata metterà la freccia, e gli italiani – mafiosi fin che si vuole ma grandi lavoratori – vi vedranno nello specchietto retrovisore.

Il fallimento morale delle banche
Resta da capire che ruolo giochino le banche in questa situazione. Arretreranno perché non potranno competere con la malavita che concederà prestiti subito, senza garanzie, ad interessi più bassi, proprio perché si vuole comprare l’Italia. Alle banche non resta che il business dell’emissione della valuta. Infatti sono loro che stampano e creano dal nulla le banconote, e le prestano alle nazioni, esigendo un interesse annuale sulle stesse. Le nazioni non emettono denaro, ma titoli di stato. Le banche “investono” sui titoli di stato e forniscono liquidità alle nazioni che allo scadere del titolo, rimborsano alla banca i soldi più gli interessi. Oppure si limitano a rimborsare gli interessi, generando o alimentando il debito pubblico. In questa situazione è impossibile pagare i debiti, tanto più che ci è arrivato il Covid19 tra capo e collo. Ho detto della malavita organizzata che, di questo passo, si comprerà l’Italia. Su questo punto c’è un piano B: l’uscita dell’Italia dall’euro. Subito. Cosa succederà? Semplicemente che noi usciremo con cambio alla pari, per cui una nuova Lira varrà un Euro (che in sostanza è un Marco). Immesso danaro sul mercato, la Lira si svaluterà di circa il 60% sull’Euro (non dimentichiamoci che per entrare nell’Euro la lira è stata svalutata del 100%) per cui una Alfa Giulietta costerà 30.000 lire ed una Volkswagen Golf 50.000 lire, col risultato che non si venderanno più Golf ma si venderanno molte più Giulietta. Non va bene? Facciamolo, prima che sia troppo tardi.

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