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Musica e Birra

Milano (VirtuAle Pub) – #Beerlovers, è il 1981. Siamo a Los Angeles, sud della California. James Hetfield, Lars Ulrich, Kirk Hammett e Robert Trujillo sono i fondatori di una band destinata ad entrare nella leggenda della musica mondiale. Ascoltiamo insieme “Whiskey in the Jar” dei Metallica. Nella jar (la brocca) noi del Virtuale Pub, ovviamente, versiamo birra. L’heavy metal, un ramo del rock che si è sviluppato tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’70, si caratterizza per la potenza del suono, la velocità degli accordi, gli assoli delle chitarre, i ritmi impetuosi e… il volume esagerato. Ma esiste alleanza migliore di quella tra birra e metal? Per noi no! E la “magica alchimia” che porta i musicisti sulla strada della produzione di birra? È il caso di Lars Ulrich, il batterista dei Metallica, che con Greg Koch (capo del birrificio artigianale Stone Brewing) ha creato la Metallica Enter Night Pilsner. Una birra massiccia, arrivata in Italia lo scorso anno, in contemporanea con la loro ultima data milanese, grazie ad Ales&Co che importa nel nostro Paese, il meglio della tradizione made in Uk e non solo.
Enter Night Pilsner è una German Pilsner dalla luppolatura intensa, che si sviluppa su una base maltata con note di cereali, miele e fiori freschi, con un retrogusto amaro persistente, in pieno stile Stone Brewing. Creata in collaborazione con l’azienda produttrice di birra Arrogant Consortia, questa pilsner da 7,5% viene descritta “frizzante e rinfrescante. Una birra che come la famosa band, trascende i generi, distrugge i pregiudizi e sfida le convenzioni”.
I colori scelti sono il rosso e il nero. Il logo sulla lattina prende spunti dalle copertine di album potentissimi come “Ride The Lightning”, “Master of Puppets”, “And Justice For All”. Il nome della birra deriva, invece, dalle prime parole del ritornello di una delle più famose canzoni del gruppo statunitense, Enter Sandman, l’inno dei Metallica, certificato disco d’oro a settembre del 1991 (anno di uscita) per aver venduto solo negli Stati Uniti, cinquecentomilioni di copie.
Nothing Else Matters è l’altro singolo di maggior successo del quinto album in studio del gruppo, conosciuto anche come The Black Album.
Pubblicato nel 1991 è, senza ombra di dubbio, l’album di maggior successo della band votato dalla rivista Rolling Stone: venticinquesima posizione dei 100 migliori album metal di tutti i tempi. È l’album che ha segnato il cambiamento dei Metallica, sia per quanto riguarda il genere musicale che il look. Un album che ha alimentato molte e pesanti critiche da parte di fan, critici di settore e altri gruppi musicali. Alla produzione fu assoldato Bob Rock (apprezzato dai Metallica per il suo lavoro nell’album Dr. Feelgood dei Motley Crue) che introdusse nuovi metodi a partire dalle registrazioni dei brani in gruppo e non individualmente e in luoghi separati. Suggerì anche di registrare i brani in presa diretta così da imprimere al lavoro un’atmosfera più reale e vicina a quella di un concerto dal vivo. Abbandonarono parzialmente le sonorità trash metal e la velocità degli esordi per orientarsi verso altre sonorità: inserirono strumenti atipici per la musica heavy metal, come la sezione orchestrale in Nothing ElseMatters, alzarono il volume del basso che, negli album precedenti, risultava impercettibile, fecero canzoni più corte e più “facili” e complesse che spopolarono nei circuiti radiofonici. Si evidenziarono così anche le capacità compositive della band con testi più introspettivi.
I Metallica sono tra i “Big Four” del metal con Slayer, Megadeth e Anthrax. Nel giro di pochi anni si sono guadagnati un enorme seguito di fan e con la pubblicazione di “Master of Puppets”, hanno raggiunto la vetta del successo.
Una carriera straordinaria, nove Grammy Award con cinque album consecutivi, al primo posto nella Billboard 200. Molti gruppi si sono ispirati ai Metallica e molte band ne hanno riproposto canzoni e album: gli Apocalyptica nel 1996 pubblicarono Plays Metallica by Four Cellos; i Trivium e i Fream Theater rifecero e reinterpretarono Master of Puppets; One venne riproposta dai Korn. Tra gli artisti che si ispirarono al gruppo metal, anche gli Evanescense, i Children of Bodom, Limp Bizkit, Bullet for My Valentine. Il singolo Fuel fu interpretato da Avril Lavigne e Sad But, in una curiosa versione rap rock, da Snoop Dogg. “No Remorse” è stata ripresa sia da “Pantera” che da “I Cannibal Corpse” mentre “Nothing Else Matters” è stata interpretata da Marco Masini con il titolo “E chi se ne frega”.
A questo punto non ci resta che afferrare una lattina, immaginare di essere a un concerto rock, alzare le corna al cielo e gridare “Exit, light – Take my hand, we’re off to never neverland”.

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