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FAMILOPOLI – DE MARTE VINCENZO, LA FAMIGLIA E LA PROVINCIA DI ALESSANDRIA

Lettera firmata – Tutti sanno che le Province, Alessandria compresa, stanno smobilitando; alcuni dipendenti provinciali saranno sistemati in amministrazioni diverse mentre altri potrebbero addirittura essere collocati in mobilità. Lo sanno tutti, l’unico invece che pare ignorare questa situazione per alcuni versi drammatica è il neo diessino Vincenzo De Marte da Spinetta Marengo. Infatti l’ex segretario IDV, dipendente dell’Asl alessandrina e, come tale, al riparo da problemi occupazionali, ha chiesto di essere trasferito proprio in un ente clamorosamente in disarmo. Che l’uomo politico di cui sopra ci dica adesso che non sapeva delle difficoltà della locale Provincia ci pare davvero bizzarro, visto che lì ha ricoperto la carica di assessore fino all’ottobre scorso  (benché tutto ciò non gli sia bastato per essere eletto nel nuovo consiglio ). Certi inguaribili maligni sono pronti a giurare che il buon Vincenzo avrebbe una ragione sostanziale per chiedere il trasferimento da Via Venezia a Piazza della Libertà. Infatti, per una banale questione di leggine gli consentirebbero, se venisse posto in mobilità dal nuovo agognato datore di lavoro (cioè l’Amministrazione Provinciale di Alessandria ), di andare a godersi la meritata pensione con un certo anticipo. Ma noi non ne siamo convinti. Ci piace credere invece che l’ex plenipotenziario provinciale del partito del fine dicitore Di Pietro voglia occupare un ufficio  in Provincia per motivi squisitamente sentimentali. Infatti per lui si tratterebbe di un ritorno da dipendente a Palazzo Ghilini perché la sua carriera da dipendente pubblico è cominciata proprio lì, come bidello al Nervi. Poi è iniziata la dura scalata alla pianta organica dell’Ente, prima autista e poi impiegato. Raggiunta una qualifica decente, Vincenzo De Marte s’è fatto i trasferire all’Asl di Alessandria che l’ha accolto a braccia aperte. La  Provincia però è rimasta il suo primo amore tanto che ci rientrava dopo un po’, questa volta non più dipendente ma consigliere prima ed assessore poi. Così l’arcano relativo al suo primo trasferimento  l’abbiamo svelato: il nostro, oramai entrato nell’olimpo degli amministratori pubblici di casa nostra, non avrebbe mai potuto essere eletto prima consigliere provinciale e poi nominato assessore se fosse rimasto dipendente dell’Ente in questione. Così l’esilio volontario all’Asl è spiegato . Ma la Provincia, una volta, non “lasciava indietro nessuno”, men che meno la consorte di Vincenzo, la Signora Ida, la quale è stata assunta dall’Ente che la strappava ad una cassa da supermercato. All’appello manca ancora il rampollo Andrea ma stavolta a trovargli un’occupazione pensa “ Energia e territorio”, ente partecipato dalla Provincia (chi l’avrebbe mai detto) che garantisce all’erede di Vincenzo un posto di lavoro, almeno fino alla sua liquidazione.

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