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La Tav Torino-Lione serve solo ad estrarre l’uranio per le centrali nucleari francesi

di Louis Cyphre – La Francia vuole fare a tutti i costi il tunnel della Tav Torino-Lione per estrarre dalla roccia l’uranio che le serve per alimentare le sue 58 centrali nucleari. Questo è il vero motivo per cui, tramite i “Sì Tav” (in gran parte ignoranti e in minima parte in malafede), continua ad insistere per realizzare un’opera costosissima, inutile e superata. Qualcuno dice che è comunque da completare perché ormai iniziata. Non è vero poiché sono state realizzate solo le gallerie accessorie, non il tunnel da 57 chilometri che collegherebbe Italia e Francia (doppione perfetto del Traforo del Frejus, sempre in Val di Susa, appena ristrutturato per un costo di 400 milioni di euro, per renderlo idoneo al passaggio di treni con a bordo Tir e container “navali” della massima pezzatura).
Se la Tav Torino-Lione è inutile come tunnel, è utilissima come serbatoio di uranio a bassissimo costo. Infatti l’interno del Massiccio dell’Ambin, la montagna da bucare, è saturo di uranio, torio e quindi di radon, con problemi per la salute sia nello scavo che per lo smaltimento della roccia scavata. Già negli anni ’70 e ’80 del Novecento la stessa Agip aveva scavato in quell’area, con possibilità di ottenere concessioni per l’estrazione di uranio e torio. Poi non se ne fece nulla, anche a causa dell’abbandono del nucleare da parte dell’Italia dopo Chernobyl. Per la Francia, con le sue 58 centrali nucleari, il discorso è diverso. Oggi i cugini d’oltralpe importano l’uranio dal Niger, dove sono presenti con la Legione Straniera sin da prima della deposizione di Gheddafi. La Francia ha già iniziato la costruzione del laboratorio nucleare sotto il Frejus (si pronuncia frèius e non fregiùs), pianificato da tempo, e il tunnel di servizio servirebbe proprio a questo, le gallerie accessorie per la Torino-Lione sarebbero in realtà infrastrutture pensate per il nucleare francese.

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