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MA LEI, DOTTOR LEGNARO, CHE PROFESSORI HA AVUTO?

Più che “creativa” qui siamo ormai alla “finanza innovativa”. Infatti per pagare il consulenti esterni del gruppo di lavoro che deve esaminare i bilanci comunali sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti, il Comune di Alessandria ha inventato in questi giorni un nuovo titolo di credito: l’impegnerò. Siamo alla contabilità non più creativa ma innovativa e non ci sono neppure più i soldi per  pagare tre gettoni da 500 euro. Intanto i tre revisori hanno sottolineato il fatto che non potevano per legge partecipare, ma l’ineffabile dirigente li ha nominati lo stesso!
di Andrea Guenna
Alessandria (08.11.2011)
 – Nella contabilità pubblica si procede all’impegno di spesa con preciso ed esplicito provvedimento esecutivo, ma da oggi la prassi, almeno qui ad Alessandria, sembra radicalmente cambiata. Infatti il responsabile della Direzione della Presidenza del Consiglio Comunale dottor Gianluigi Legnaro in forza di un articolo della determina n. 2115/Pratica N. 0300C – 89 da lui sottoscritta e pubblicata ieri, ha pensato bene di pagare gli onorari dei tre tecnici esterni, cioè il professor Carlo Emanuele Gallo, il professor Luigi Puddu ed il dottor Adalberto Giraudo, con una non meglio precisata “successiva determinazione dirigenziale” in cui si prevede che “saranno previste le spese di funzionamento del gruppo di lavoro il cui importo sarà impegnato nel capitolo di spesa della Direzione Presidenza del Consiglio Comunale”. La brillante soluzione scovata dal dottor Legnaro era prevista già nella premessa alla determina laddove si legge, fra l’altro: “…per ognuno dei tre tecnici esterni sarà previsto, con successiva determinazione dirigenziale di impegno di spesa, il riconoscimento di un solo gettone di presenza di €. 500, oltre al rimborso delle spese documentate”. Ormai siamo non più al “Pagherò” ma all’innovativo “Impegnerò” da inserire in una futura delibera per il pagamento dovuto. Ma che scuole ha fatto il dottor Legnaro? Che professori ha avuto? Siamo proprio curiosi di saperlo perché ci preme capire come sia riuscito a scovare questa diavoleria amministrativa di cui i comuni mortali, categoria cui chi scrive appartiene, ignoravano l’esistenza, e la sua possibile applicazione. Ma non basta perché, se da una parte – col solito piglio (ultimamente un po’ diminuito per la verità) tipico dei nostri sagaci amministratori pubblici insieme ai loro fidi dirigenti – si promettono impegni di pagamenti futuri, dall’altra si sono inseriti nel gruppo di lavoro i revisori dei conti nonostante che gli stessi abbiano tentato di spiegare di non essere competenti in materia. E il dottor Legnaro ha perfino messo per iscritto ciò che hanno tentato, inutilmente, di fargli capire i revisori, laddove si legge: “Dato atto che la segreteria del Collegio dei Revisori con nota del 31/10/2011 prot. 111 ha trasmesso il verbale n. 66 del 26/10/2011 nel quale è riportato che “(omissis) In ottemperanza all’art. 239, comma 1, lett. a) TUEL e nel rispetto dell’art. 94 del regolamento di contabilità dell’Ente, il Collegio dei Revisori non può partecipare, neppure in veste di uditore, ad un “gruppo di lavoro al fine di giungere ad elaborare proposte di chiarimento, modifica, approfondimento, controdeduzioni dei documenti oggetto di valutazione ….” e non esprime pareri preventivi su documenti non ancora formati. Per le motivazioni suesposte, il Collegio all’unanimità delibera di non partecipare al “gruppo di lavoro” come definito nella mozione 33/2011, riservandosi di produrre il proprio parere su quanto verrà dallo stesso elaborato e formalizzato”. Non basta perché l’incrollabile dottor Legnaro quando ha chiesto i soldi per pagare i tre consulenti esterni al responsabile della Direzione Economico Finanziaria, dottor Carlo Alberto Ravazzano, non ha avuto risposta perché i soldi non ci sono, ma ha firmato ugualmente la determina.

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