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Tacito, Seneca e Giuseppe Flavio: gli Ufo esistevano già nell’antica Roma

da Libre – Cari negazionisti, rassegnatevi all’evidenza: gli Ufo esistono. Parola di Joe Gradisher, il portavoce dell’Us Navy, che il 18 settembre 2019 – per la prima volta nella storia – ha ammesso che i piloti militari osservano continuamente astronavi e velivoli non terrestri, ribattezzati Uap (Unidentified Areial Phenomena). A parlare sono le immagini: foto e video ufficiali, realizzati dalle telecamere dei caccia dell’aviazione navale americana. Proprio alla vigilia della pandemia di coronavirus che ha paralizzato il mondo, viene così a cadere il più longevo dei “segreti di Pulcinella”, custodito dai tempi di Roswell, quando – il 2 luglio 1947 – fu visto un disco volante (incendiato) precipitare nelle campagne del New Mexico. Le autorità si affrettarono a depistare i testimoni, esibendo i rottami di un pallone sonda, ma – una volta in congedo – un ufficiale come Jesse Marcel ammise di esser stato costretto a mentire, dai superiori, per nascondere la verità sulla piccola nave spaziale piovuta dal cielo. Settant’anni di silenzi, reticenze e bugie ufficiali. E ora, la confessione: gli Ufo esistono, eccome. Uno smacco, per i tanti affabulatori televisivi (su tutti, in Italia, Piero Angela che nega dignità perfino alla Trasvolata Atlantica dei Sorci Verdi capitanati da Italo Balbo) che hanno sempre negato l’esistenza di avvistamenti non spiegabili come terrestri, ignorando peraltro le tracce inequivocabili degli Ufo presenti già nella letteratura latina.

Non angeli ma alieni
Ne parla Filippo Folliero nel suo blog, con elegante ironia, proponendo una rilettura dei passi letterari “che a scuola non faranno mai tradurre, agli studenti del liceo a cui si insegnano il greco e il latino”. Per esempio, certi passi di Publio Cornelio Tacito o di Giuseppe Flavio, entrambi vissuti nel I secolo dopo Cristo, considerati assolutamente attendibili (Tacito è reputato il maggiore, tra gli storici romani). Folliero ringrazia innanzitutto uno studioso come Mauro Biglino, traduttore della Bibbia per le Edizioni San Paolo e ora autore di culto, dopo aver “scoperto” che l’Antico Testamento non parla mai di “divinità”, ma di esseri alieni (letteralmente: diversi e distinti da noi), che esercitavano un enorme potere sulle comunità umane, pur non essendo né onnipotenti, né tantomeno immortali. È stato proprio Biglino – ricorda Folliero – a richiamare l’attenzione su quei classici latini, mai tradotti nelle scuole proprio per il carattere “imbarazzante” di alcune loro trattazioni. Nelle “Historiae” (Libro V, paragrafo 13) Tacito descrive la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani: “Si videro in cielo – scrive – scontri di eserciti e sfolgorio di armi e, per improvviso ardere di nubi, illuminarsi il tempio”. Testuale: scontri in cielo, dunque una battaglia aerea (nel 70 dopo Cristo).

Gli alieni se ne vanno dal tempio di Gerusalemme
Ancora: “S’aprirono di colpo le porte del santuario e fu udita una voce sovrumana annunciare: “Gli dèi se ne vanno!”, e intanto s’avvertì un gran movimento, come di esseri che partono”. “No, non stavano girando Guerre Stellari – precisa Folliero, sarcastico – ma solo la scena che riporta Tacito, con dovizia di particolari, per raccontare l’offensiva romana decisa da Tito. […] Emblematico ciò che i suoi scritti lasciano presagire, soprattutto perché la fama di essere uno storico molto oggettivo e scarsamente sensibile agli avvenimenti divini lo ha da sempre preceduto”, scrive Folliero, a proposito di Tacito. E se il padre della storiografia latina non è sufficiente, continua il blogger, vale la pena rileggere i passi altrettanto significativi del “Bellum iudaicum” di Giuseppe Flavio (Libro VI, capitolo 5, 289-299). Stesso periodo, e identico contesto: Gerusalemme. “Sulla città apparvero un astro a forma di spada e una cometa che durò un anno”, al punto che nelle ore notturne “sembrava di essere in pieno giorno”.

Guerre stellari al tempo dei Romani
Dopo infausti presagi, “il ventuno del mese di Artemisio – scrive Giuseppe Flavio – apparve una visione miracolosa cui si stenterebbe a prestar fede; e in realtà, io credo che ciò che sto per raccontare potrebbe apparire una favola, se non avesse da una parte il sostegno dei testimoni oculari, dall’altra la conferma delle sventure che seguirono.[…] Prima che il sole tramontasse – scrive l’autore – si videro in cielo su tutta la regione carri da guerra e schiere di armati che sbucavano dalle nuvole e circondavano le città”. Inoltre, alla festa chiamata Pentecoste, i sacerdoti presenti nella parte più interna del tempio “riferirono di aver prima sentito una scossa e un colpo, e poi un insieme di voci che dicevano: “Da questo luogo noi ce ne andiamo”. In entrambi gli estratti raccolti – sottolinea Folliero – notiamo la dovizia di particolari e la precisione quasi cronometrica nel narrare avvenimenti e “avvistamenti”. Ma Tacito e Giuseppe Flavio non sono stati gli unici a descrivere fenomeni di quel genere nell’antica Roma. “Autori come Plinio il Vecchio, Tito Livio e Giulio Ossequente – aggiunge Folliero – hanno raccontato l’apparizione nel cielo di torce, fiaccole, scudi ardenti, e riferito anche la comparsa di due soli o due lune”.

Anche Seneca e Cicerone scrivono degli alieni
Non solo: nelle “Naturales quaestiones”, Seneca racconta l’avvistamento di “travi luminose”, mentre lo stesso Cicerone (nel “De divinationae”) menziona un’apparizione del “sole di notte”. Folliero spiega di aver studiato molte disamine, sul tema: c’è chi evita di pronunciarsi, chi parla addirittura di “allucinazioni collettive” e chi fa riferimento a fenomeni di clipeologia. Il termine deriva proprio da quei “clypei ardentes” (scudi ardenti) riferiti dai vari autori latini. “Questa pseudoscienza, branca dell’ufologia, si occupa di presunti avvistamenti di oggetti volanti non identificati che sarebbero avvenuti nel passato, anche remoto, dell’umanità, molto tempo prima dell’incidente di Roswell e della coniazione del termine Ufo”. Come orientarsi, di fronte a quelle “informazioni”? “Facciamo un passo indietro – propone Folliero – e cerchiamo di comprendere le reali ragioni del perché, nei tempi antichi, si scriveva. Tralasciando il dilagante mecenatismo dell’epoca, che portava sicuramente gli autori ad esagerare e “pompare” i propri signori, al fine di conferire loro un’immagine molto più potente e prestigiosa, in questi casi riportati, come negli altri esempi, non si spiegano le ragioni per cui gli autori avrebbero dovuto inventarsi queste mirabolanti storie”.

Molte domande in attesa di risposta

Roma, 19 set. (askanews) – La Marina militare Usa ha confermato al Time che tre registrazioni video diventate virali hanno ripreso dei “Fenomeni Aerei Non identificati”, ovvero degli Ufo (Unidentified Flying Object).
“La Marina cataloga gli oggetti contenuti in questi video come “Fenomeni Aerei Non identificati””, ha detto al Time
Joseph Gradisher, portavoce per il vice comandante delle Operazioni Navali per la Guerra Informatica, aggiungendo che le immagini di un oggetto volante di cui non si conosce la natura sono autentiche, ma non dovevano essere diffuse.
I video in questione sono stati pubblicati a fine 2017 e a marzo 2018 da un gruppo di appassionati delle ricerche sugli Ufo e mostrano oggetti in volo, che virano bruscamente e hanno forma allungata. Altri video che risalgono al 2015 contengono l’audio di piloti di aerei militari che commentano quello che stanno vedendo: “E’ un accidente di drone, amico”, dice uno di loro parlando al copilota. “Guarda che roba”.
Interrogato sulla possibile natura degli oggetti, il portavoce della Marina militare ha dato una risposta molto vaga: “l’unico modo per scoprire cosa siano questi fenomeni volanti non identificati Ë incoraggiare le reclute a segnalare gli avvistamenti”.

“Se è vero che si scriveva per lasciare traccia e memoria, oltre che per essere letti ed esaminati dai propri contemporanei – conclude Folliero – viene difficile pensare che siano tutte invenzioni. E allora molte domande sorgono spontanee: a chi si riferiscono gli autori? Chi sono gli individui che dicono di voler lasciare quel luogo? Da chi era composto quell’esercito celeste? Cos’erano in realtà scudi, torce e fiaccole nel cielo?”. Come diceva Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Queste cose, Folliero le scriveva nel 2015, quando cioè era ancora possibile sostenere che quelle sugli Ufo fossero solo fantasie. Il 25 aprile 2020, il Pentagono ha ulteriormente confermato la nuova verità ufficiale sugli Ufo, anticipata sei mesi prima dalla Us Navy. È singolare che la “disclosure”, proveniente dalla più ufficiale delle fonti – le forze armate Usa – venga improvvisamente concessa proprio mentre il mondo è alle prese con un fenomeno dall’origine quasi altrettanto misteriosa, l’epidemia di coronavirus: un evento sanitario elevato al rango di pandemia da un’organizzazione come l’Oms, da cui gli Stati Uniti si sono appena sfilati.

Alieni considerati divinità
Dunque era di Ufo (o di Uap, come si dice adesso) che parlavano, i classici latini? Bazzecole, comunque, in confronto alla naturalezza con cui la cultura indiana, da sempre, considera ovvia la presenza dei Vimana, nei nostri cieli, da migliaia di anni: velivoli spaziali condotti dai Deva, esseri alieni che poi le religioni hanno considerato “divinità”. Analogo silenzio, in Occidente, accoglie le tradizioni degli indiani d’America e delle culture mesoamericane e sudamericane, riguardo alle ricorrenti visite dei “figli delle stelle”, da cui deriverebbe la nostra specie. Scienza e religione: due astrofisici gesuiti, Gabriel Funes e Guy Consolmagno, entrambi direttori dell’osservatorio astronomico che la Compagnia di Gesù ha allestito sul Mount Graham in Arizona per studiare l’esobiologia, cioè la vita extraterrestre, di recente hanno accennato con insistenza ai possibili “fratelli dello spazio”, arrivando a includere l’eventualità di “battezzarli”, un giorno, se lo desiderassero. Suggestioni clamorose, poi coronate dalla storica ammissione della Us Navy in un momento particolarissimo, per la storia dell’umanità: perché parlare ufficialmente di alieni proprio alla vigilia dell’esplosione mondiale del problema chiamato Covid, che ha letteralmente paralizzato il pianeta?

 

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